03/02/2025
LUNGO L’ADDA TRA SOLZA E CALUSCO
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio di Colognola, h. 8.00
Ritrovo 2: Solza, parcheggio ai campi sportivi (via G. Rossini), h. 8.45
Quota minima: 170 m
Quota massima: 250 m
Dislivello complessivo: 150 m circa
Lunghezza: 8 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: escursionismo facile


Per un tratto di alcuni chilometri, da Calusco fino a Medolago, l’Adda ha inciso una forra profonda e suggestiva, dove l’acqua scorre tumultuosa tra pareti dirupate e grossi blocchi rocciosi, di tanto in tanto riposando in slarghi più tranquilli. La singolarità del luogo si rispecchia anche nelle realizzazioni tecniche che lo caratterizzano, dall’ardito Ponte San Michele, costrutio nel 1899, alle centrali idroeletriche della riva milanese, tra le prime italiane, realizzate dalla fine dell’800 all’inizio del ‘900. Notissimo è il Naviglio di Paderno, attribuito a Leonardo da Vinci, che consentiva alle imbarcazioni commerciali di superare in tranquillità le rapide del fiume. Dal punto di vista naturalistico, la forra rappresenta un’isola verde nel cuore della pianura, in gran parte boscosa, dove sopravvivono molte specie che ormai siamo abituati a incontrare solo nei boschi collinari e montani. In corrispondenza degli affioramenti del ceppo e sui pinnacoli rocciosi sono presenti ridotte superfici di prato arido ed anche alcune specie tipicamente rupestri.

L’itinerario inizia ai campi sportivi di Solza; percorrendo alcune strade campestri si costeggia la grande cava tra Solza e Medolago e, raggiunto il ciglio della scarpata boscosa, si scende fino all’Adda, in corrispondenza di un’ansa con bella vista sul Santuario della Rocchetta; il luogo è singolare per la presenza di alcuni faggi spontanei e ricchissime fioriture nemorali. Da qui, restando sempre nella valle scavata dal fiume e al di sotto del livello della pianura, con alcuni saliscendi si percorre un buon tratto di bosco e si attraversa su un ponte metallico il vallone della Valenzana per arrivare a una bellisima radura con vista sul fiume, dove si sosta per il pranzo al sacco.

La ripartenza riserva il momento più emozionante, perchè si percorre un sentiero che per alcune decine di metri attraversa una profonda fenditura rocciosa, del tutto inattesa e molto suggestiva; in seguito si risale tranquillamente la scarpata boscosa fino alla sommità e si ritorna al parcheggio percorrendo alcune sterrate.

Fioriture primaverili copiosissime, da non perdere!