Archivio Escursioni

18/02/2024
MEDIGLIO-PRATI PARINI-CORNA DELL’UOMO
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio presso, la sede FAB, h 8.15
Ritrovo 2: Mediglio, h 8.45
Quota minima: 486 m
Quota massima: 972 m
Dislivello complessivo: circa 500 m
Lunghezza: circa 9 chilometi
Durata: 6/7 h
Difficoltà: escursionismo facile


Note: A Mediglio le possibilità di parcheggio sono molto limitate; è opportuno trovarsi a Bergamo per raggrupparsi sul minor numero di auto.


Contatti: Luca Mangili, 3319465986 035593518


L’itinerario proposto si svolge sulla dorsale occidentale del Canto Alto, assai meno frequentato di quello orientale. Dal piccolo nucleo di Mediglio (486 m, vi si sale in auto dalla Botta di Sedrina, indicazioni) si segue il sentiero per il Monte Passata (781 m) da cui in breve si raggiungono i panoranicicssimi Prati Parini (780 m circa). Si procede in direzione del Canto Alto, mantenendsi sul boscoso versante settentrionale e lasciando sulla destra la Cascina Valturba. Superato il Roccolo Fontanone il sentiero taglia in quota la Corna dell’Uomo, finché con una deviazione si scollina oltre il crinale per dirigersi alla Cascina del Bono (957 m), un complesso di rustici maltenuti ma alquanto caratteristici e in bella posizione; chi fosse tentato, con una breve salita può portarsi fin quasi alla cima della Corna dell’Uomo (972 m), irragiungibile per l’intricata boscaglia, ma da cui si ha comunque una bella vista. Si scende quindi sul versante meridionale verso la Valle del Giongo; incrociato l’evidente sentiero che proviene da Cambline, lo si segue verso destra in direzione dei Prati Parini, passando sopra il lungo e accidentato affiorammento roccioso della Corna delle Capre. In prossimità della Cascina Valturba si mantiene il largo crinale prativo e ripercorrendo in parte il sentiero dell’andata sui ritorna ai Prati Parini, da cui si scende a Mediglio con una variante che evita il Monte Passata.

Ambienti decisamente termofili sul versante esposto a Sud, soprattutto lungo il sentiero sopra la Corna delle Capre; boschi freschi mesofili sul versante settentrionale.

04/02/2024
CARUBBO-CORNA ROSSA-CASARIELLI
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio presso la sede FAB, h 8.30
Ritrovo 2: Zogno, piccolo parcheggio lungo la strada che sale a Sant'Antonio Abbandonato, in corrispondenza del bivio per Carubbo (segnalazioni), h 9
Quota minima: 540 m
Quota massima: 750 m
Dislivello complessivo: circa 270 m
Lunghezza: circa 5 km
Durata: 6/7 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: Luca Mangili, 3319465986 - 035593518


Facile esursione per riprendere l’attività!

Carubbo è un piccolo nucleo a monte di Zogno, in felicissima posizione fra i prati. Lo si raggiunge (a piedi) percorrendo una strada asfaltata che si dirama da quella che sale a Sant’Antonio Abbandonato (piccolo parcheggio). Dapprima su un sentiero poco battuto, poi su una vecchia mulattiera che passa sopra le famose pieghe a W di Zogno (Corna Rossa), si sale alla frazioncina di Casartelli, in posizione molto panoramica. Tornati sui propri passi, si effettua la sosta per il pranzo in un capanno abbandonato, esattamente sopra il dirupo della Corna Rossa, ma in posizione assolutamente sicura. Proseguendo nella discesa, con una deviazione si raggiunge il torrentello sottostante Carubbo, con belle cascate, pozze e un caratteristico ponticello in pietra; più avanti, nei prati, sorgono bizzarri pinnacoli rocciosi. Risaliti velocemente a Carubbo, si ritorna al parcheggio. Nei boschi fioritura STREPITOSA di ellebori, nei prati è abbondantissimo Crocus biflorus.

17/12/2023
BARZANA-PICCO ALTO
Ritrovo 1: Bergamo, pargheggio di Colognola, h 8.30
Ritrovo 2: Barzana, parcheggio del cimitero, h 9.00
Quota minima: 288 m
Quota massima: 520 m
Dislivello complessivo: circa 300 m
Lunghezza: circa 7.5 km
Durata: 6/7 h
Difficoltà: Escursionismo facile



Contatti: Luca Mangili: 035593518 - 3319465986


Facile escursione lungo il crinale dei colli di Barzana e Palazzago, tra boschi, prati, vigneti, piccoli borghi e rustici spesso riadattati. La partenza è dal cimitero di Barzana (parcheggio); per evitare il ritorno su strada (trafficata!), si lasceranno una o due auto al termine del percorso in località Brughiera, per poi recuperare quelle lasciate al parcheggio di partenza.

19/11/2023
VAL DELLA TECCHIA-BAITA CAMPO
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio presso la sede FAB, h 8.00
Ritrovo 2: Camerata Cornello, parcheggio presso gli impianti sportivi (vicino alla chiesa parrocchiale, via Centro), h 8.45
Quota minima: 1.130 m
Quota massima: 1.420 m
Dislivello complessivo: 350 m circa
Lunghezza: circa 6.8 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: escursionismo facile


Note: Si parte da uno slargo lungo la strada che collega Brembella a Cespedosio; dato che per chi non conosce i luoghi potrebbe essere un po' difficoltoso arrivarci, si consiglia vivamente l'appuntamento a uno dei ritrovi.


Contatti: Luca Mangili, 3319465986 - 035593518


Su un dosso panoramico di primordine, la Baita Campo è il punto d’arrivo ideale per un’escursione autunnale, con bellissime vedute su molte cime brembane; prati, pascoli, vasti lembi di faggeta e movimentati versanti rocciosi si susseguono alternando paesaggi sempre affascinanti! Nel ritorno dovrebbe esserci il tempo per una fugace visita alla chiesetta di San Giacomo, presso Brembella.

15/10/2023
PASSO DELLA PRESOLANA – COLLE DELLA PRESOLANA
Ritrovo 1: Bergamo, al secondo distributore di via Cesare Correnti, h 7.30
Ritrovo 2: Parcheggio al Passo della Presolana, h 8.30
Quota minima: 1.295 m
Quota massima: 1.830 m
Dislivello complessivo: circa 600 m
Lunghezza: circa 9.5 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: escursionismo facile, interamente su sentieri CAI e strade sterrate



Contatti: Luca Mangili, 3319465986 - 035593518


Facile itinerario ad anello fra i boschi e i pascoli del versante meridionale del massiccio della Presolana, spesso avvolti dalla foschia nel periodo estivo, ma solitamente tersi in autunno. Dal parcheggio (1.295 m) appena prima del Passo della Presolana, si imbocca lo sterrato con il segnavia CAI 315 che conduce al rifugio Baita Cassinelli (1.568 m); poco oltre si prende, a sinistra, il sentiero CAI 319 A (Sentiero delle capre) che, attraversa la colata detritica della Val dell’Ombra, supera una pozza per l’abbeverata e si innalza bruscamente per un centinaio di metri con alcuni tornanti, per poi proseguire per un lungo tratto in lievissima salita sul versante Sud del Pizzo di Corzene, quasi sempre in un’ariosa prateria con ampia vista sulla conca di Castione e i monti circostanti; arrivati al crinale (1.830 m circa), lo si segue in discesa e in breve si giunge al Colle della Presolana, piccolo valico dominato dal Monte Cornetto (1.786 m). Per il ritorno si segue dapprima il sentiero 319 fino ad incrociare uno sterrato che, seguito verso sinistra, passa nei pressi delle malghe Corzene e Corzenine e, infine, riporta al Passo della Presolana.

Poche le fioriture osservabili, data la stagione avanzata; saranno sicuramente presenti Colchicum autumnale, Gentianella anisodontha, Gentianopsis ciliata, Solidago virgaurea; scendendo dal Colle della Presolana, nelle nicchie delle rocce è comune Campanula elatinoides, mentre lungo lo sterrato, prima delle malghe Corzene e Corzenine, sono visibili alcuni esemplari di Pinus cembra, risalenti a rimboschimenti degli anni ’60.

01/10/2023
RONCOBELLO-PORTA DELLE CORNACCHIE
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio presso la sede FAB, h 8.00
Ritrovo 2: Roncobello, parcheggio presso la chiesa parrocchiale, h 9.00
Quota minima: 1090 m
Quota massima: 1211 m
Dislivello complessivo: 200 m
Lunghezza: circa 5.5 km
Durata: 5-6 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


Escursione facilissima, che farà scoprire un luogo singolare sconosciuto ai più, con insolite formazioni rocciose tra i pini silvestri. Boschi, roccoli e bei prati nei dintorni di Fraggio.

17/09/2023
MADONNA DELLA TORRE – POSSIMO – DOSSO DEL FALO’
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio di Colognola, h 7.45
Ritrovo 2: Sovere, parcheggio al santuario della Madonna della Torre, h 8.45
Quota minima: 488
Quota massima: 994
Dislivello complessivo: circa 550 m
Lunghezza: circa 6,5 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: escursionismo facile; il percorso è quasi interamente sul sentiero CAI 563



Contatti: Luca Mangili: 3319465986 - 035593518


Posto a circa 900 m di quota, il piccolo altopiano di Possimo è un angolo di assoluta tranquillità incuneato tra la Val Cavallina e la Val Borlezza, affascinante in ogni stagione per i suoi splendidi prati con alcune cascine e le belle viste che offre sui monti circostanti, particolarmente verso la Corna Lunga, che si presenta con un insolito profilo acuto. Al margine dell’altopiano, il Dosso del Falò (926 m) è una modestissima cima salibile in pochi minuti. Si raggiungeranno poi le cascine (994 m) sul versante del Monte Grione, in posizione panoramicissima. Le fioriture sono ancora molte! Nella Valle del Monte, proprio lungo il sentiero è presente la più ricca popolazione bergamasca di Acer opalus, specie rara e poco osservata.

04/07/2023
ESCURSIONE EXTRA-OROBICA – 4° giorno: VIGO DI FASSA – RIFUGIO GARDECCIA – RIFUGIO VAJOLET
Ritrovo 1: Vigo di Fassa, stazione seggiovia per Ciampedile, h 8.45
Quota minima: m 1.998
Quota massima: m. 2.243
Dislivello complessivo: circa 400 m
Lunghezza: circa 8 km
Durata: 5/6 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: per informazioni - iscrizione: Myriam Traini, 3382391166


Partenza ore 8:30 da Vigo di Fassa per prendere dal paese la seggiovia che ci porta al pianoro di Ciampedie (1.998 m). L’ambiente, dapprima boscoso, si apre sempre più procedendo verso il rifugio Gardeccia (sentiero CAI 640), con superba vista sul Vajolet: il rifugio si raggiunge in circa 45 minuti. Dal Gardeccia si prosegue verso il rifugio Vajolet (2.243 m), segnavia 546, con ancora 1 ora di cammino su comoda carrareccia: possibilità di pranzare al rifugio.
Grandiosa vista sulle tre torri del Vajolet. Lungo il percorso si attraversano diversi ambienti, bosco, prati e rocce in prossimità del rifugio, con possibilità di osservare pertanto una flora molto diversificata, con specie tipicamente dolomitiche come Phyteuma sieberi, Androsace hausmanni, Valeriana elongata. Ultima corsa della seggiovia ore 18:00, per cui si consiglia di partire dal rifugio Vajolet non oltre le 15:00.

03/07/2023
ESCURSIONE EXTRA-OROBICA – 3° giorno: CAMPITELLO DI FASSA – COL RODELLA – RIFUGIO PERTINI
Ritrovo 1: Campitello di Fassa, stazione delal funivia per il Col Rodella, h 9
Quota minima: m 2.300
Quota massima: m. 2.500
Dislivello complessivo: circa 250 m
Lunghezza: circa 5.5 km
Durata: circa 6 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: per informazioni - iscrizione: Myriam Traini, 3382391166


Partenza ore 8:30 dall’Hotel, per raggiungere a Campitello di Fassa (20 minuti di auto) la stazione della funivia del Col Rodella. Dall’arrivo della funivia (2.484 m), si può raggiungere il rifugio soprastante, con bella vista panoramica su Passo Sella, Catinaccio, Sasso Lungo e Marmolada. Da qui, si può prendere il sentiero per Punta 5 dita, dove ai primi ghiaioni è possibile trovare Gentiana terglouensis, e, con un po’ di fortuna, la rarissima Saxifraga cernua. Successivamente si ritorna alla funivia e si segue il comodissimo sentiero 557 “Alta Via Friedrich August”, che in circa 1 ora conduce al rifugio Pertini (2.300 m), ai piedi delle pareti del Sasso Piatto e Sasso Lungo. La brevità dell’escursione non deve ingannare: numerosissima è infatti la flora che ci terrà impegnati. Tra le specie più interessanti, ricordiamo
Androsace vitaliana, Doronicum glaciale, Ranunculus segueri, Geranium argenteum, Primula minima … e molto altro!
Al Col Rodella esiste inoltre una segnalazione del 1845 di Dianthus glacialis, specie estremamente rara in contesto dolomitico. Infine, sempre nei pressi del Col Rodella, rifugio Des Alpes, è presente anche la rara Gentiana prostrata.
Possibilità di pranzare al rifugio, rientro alla funivia entro le ore 17:00 (ultima discesa!), e ritorno all’Hotel per cena.

02/07/2023
ESCURSIONE EXTRA_OROBICA IN VAL DI FASSA – 2° giorno: PASSO ROLLE – LAGHI DI COLBRICON – CIMA CAVALLAZZA – PASSO ROLLE
Ritrovo 1: Passo Rolle, h 9.30
Quota minima: m 1.910
Quota massima: m 2.322
Dislivello complessivo: circa 450 m
Lunghezza: circa 7.5 km
Durata: circa 7 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: per informazioni - iscrizione: Myriam Traini, 3382391166


Partenza ore 8:30 dall’Hotel, e arrivo a Passo Rolle per le ore 09:30 (50 minuti di auto il tragitto Vigo di Fassa – Passo Rolle). Si parcheggia nei pressi di Malga Rolle (1.910 m) da dove inizia l’escursione ad anello. Dalla Malga, si imbocca il sentiero CAI 348, che quasi pianeggiante, ci conduce in un’ora ai Laghi di Colbricon (1.920 m), dove è presente un piccolo rifugio (non sempre aperto!). Ci troviamo nel gruppo del Lagorai, caratterizzato dalla presenza di rocce porfiriche assai diverse per forma e chimismo da quelle dolomitiche. I laghi di Colbricon sono assai rilevanti dal punto di vista floristico, ospitando i rarissimi Potamogeton praelongus e Potamogeton alpinus. L’escursione prosegue lungo il sentiero che, con qualche ripida serpentina, conduce a Cima Cavallazza (2.322 m), da cui si gode impareggiabile vista sul gruppo dolomitico delle Pale di San Martino. Da qui, si prosegue su facile crinale per la Cavallazza Piccola (2.303 m) e la Tognazza (2.209 m), da cui facilmente si rientra per piste da sci a Passo Rolle e Malga Rolle; possibilità di deviare, per chi volesse, verso il nascosto lago della Cavallazza. Durata complessiva dell’anello (soste escluse), 4 ore. Il crinale Colbricon – Cavallazza – Passo Rolle è di estremo interesse floristico, oltre che paesaggistico: sulle rocce e nelle vallette nivali, è infatti possibile rinvenire specie quali Androsace wulfeniana, Primula minima, Saponaria pumila, Saxifraga cernua, Saxifraga depressa e Draba fladnizensis. Ritorno alle auto indicativamente entro le ore 17:00 in modo da essere in hotel alle ore 18:00.

01/07/2023
ESCURSIONE EXTRA-OROBICA IN VAL DI FASSA – 1° giorno: PASSO PORDOI – RIFUGIO VIEL DAL PAN
Ritrovo 1: Passo Pordoi, presso il Monumento dei Caduti, h 11
Quota minima: 2239 m
Quota massima: 2432 m
Dislivello complessivo: circa 250 m
Lunghezza: circa 6.5 km
Durata: 5 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: per informazioni - iscrizione: Myriam Traini, 3382391166


Ritrovo ore 11:00 presso il Monumento dei Caduti al Passo Pordoi (2.239 m, ore 4 da Bergamo, 292 km direzione Brescia – Verona, Brennero, uscita Egna – Ora, Predazzo, seguire per Passo Pordoi dove vi sono diversi parcheggi, la maggior parte a pagamento). Dal Passo Pordoi, ci si porta presso la cappella opposta alla funivia e si prende il sentiero CAI 601, che raggiunge con facile salita il Rifugio Fredarola a 2.370 m di quota. Da qui, il sentiero prosegue in falsopiano verso il rifugio Viel dal Pan, che si raggiunge in circa 1.30 ore dalla partenza e per uno sviluppo di 6 km.
Vista spettacolare sul versante nord della Marmolada lungo tutto il percorso. La zona, seppure dolomitica, presenta curiosi affioramenti di rocce d’origine vulcaniche, per cui, oltre alla tipica flora delle praterie alpine dolomitiche (interessante la presenza di Hypochaeris facchiniana) sarà possibile osservare anche specie “silicee”. Possibilità, per chi non avesse pranzo al sacco, di pranzare al Rifugio Viel del Pan. Poco a monte e poco sotto il rifugio, è presente la rarissima Potentilla nivea. Rientro per il medesimo itinerario a Passo Pordoi entro le ore 16:30, in modo da arrivare all’hotel (Hotel Miramonti, Vigo di Fassa) entro le ore 17-17:30 per espletare le registrazioni e l’assegnazione delle camere. Il paese di Vigo di Fassa merita una visita a se stante, in quanto annoverato tra i Borghi più Belli d’Italia.

25/06/2023
ESCURSIONE SUL SENTIERO 3V, DAL PASSO DI DASDANA AL PASSO DELLE SETTE CROCETTE
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio di Colognola h 6.30
Ritrovo 2: Hotel Bonardi, sulla SS 345 delle Tre Valli, superato il Passo Maniva, verso il Crocedomini, h 8.30
Quota minima: 1990 m
Quota massima: 2217 m
Dislivello complessivo: circa 400 m
Lunghezza: circa 7 km
Durata: 6-7 k
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


Gli amici dell’Associazione Botanica Bresciana (ABB) ci invitano a partecipare a questa bella escursione sui monti dell’alta Val Trompia; di seguito la descrizione dell’itinerario che ci hano inviato.

Lasciamo le auto al Passo Dasdana per seguire il segnavia 3V variante alta, che rimonta il fianco del Monte Dasdana tra roccette e massi. Giunti in vetta si intravede in lontananza la nostra meta. Ora sempre su cresta, con un grandioso colpo d’occhio sulle Prealpi Bresciane, si perviene a un traliccio dell’alta tensione e lo si supera, quindi con brevi sali scendi raggiungiamo la cima del Monte Colombine (2217 m). Una croce di vetta e un pannello piano ci indica il nome delle cime che possiamo osservare in un panorama davvero spettacolare. Ritornati sui nostri passi riprendiamo il 3V (che avevamo lasciato per salire alla Croce), ora in discesa proseguiamo fino al Goletto di Cludona. Dal Goletto seguiamo la dorsale in falso piano che ci accompagna fino passo delle Sette Crocette, dinanzi a noi si apre la suggestiva Val Grigna, paradiso incontaminato che è sotto tutela dell’Ersaf come Area Vasta. Il passo delle Sette Crocette, antica via di collegamento fra l’alta Val Trompia e la Val Grigna (tributaria laterale della Valle Camonica), è caratterizzato dalla presenza di un muretto di pietre a secco con infisse sette croci di ferro (originariamente in legno, poi sostituite con le attuali) e un cippo con scolpita la data del 1688. L’origine di questo arcaico monumento è ignota: miti e leggende lo vogliono legato a spiritismo e stregoneria, mentre le storie popolari raccontano di un gesto di pietà montanara verso un fatto di sangue che portò alla morte di sette persone (banditi o pastori). Per il ritorno ripercorriamo la dorsale fino al Goletto di Cludona, qui giunti tralasciamo la variante alta del 3V percorsa all’andata, e lungo la panoramica mulattiera che taglia i versanti meridionali delle Colombine facciamo ritorno al Pian delle Baste prima e successivamente al Passo Dasdana.

18/06/2023
PIANI DELL’AVARO – MINCUCCO
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio presso la sede FAB, h 7.00
Ritrovo 2: Cusio, Piani dell'Avaro, h 8.30
Quota minima: 1678 m
Quota massima: 2010 m
Dislivello complessivo: circa 550 m
Lunghezza: circa 9.5 km
Durata: 6/7 h
Difficoltà: escursionismo facile


Note: ATTENZIONE: il parcheggio ai Piani dell'Avaro è a pagamento; bisogna esporre il ticket del costo di 2 € acquistabile alla colonnina all'uscita di Cusio.


Contatti: Luca Mangili, 3319465986 - 035593518


Il Mincucco è una facile cima poco frequentata, perché discosta rispetto ai percorsi escursionistici più noti; la si raggiunge con un itinerario piacevole e poco impegnativo, sempre appagante per la bellezza dei panorami e caratterizzato dalla tipica flora degli ambienti silicei. Dal parcheggio ai Piani dell’Avaro (1678 m) si prende lo sterrato che attraversa i pascoli e sale dolcemente a una larga sella (1756 m), quindi in leggera discesa attraversa un valloncello nei pressi di un gruppo di baite (1737 m) per poi portarsi senza strappi alle Baite della Croce (1813 m) e al Colletto di Monte Foppa (1880); da qui taglia il versante E del Triomen fino alla Baita Foppa (1908), in suggestiva posizione nei pressi di un laghetto completamente interrato; ormai su sentiero, con pochi tornanti si aggira una cima rocciosa (2.024 m) e ad una baita nei pressi di antichi scavi minerari si piega a destra (a sinistra di va a i laghi di Ponteranica); tra roccette, piccole torbiere, arbusteti e pascoli si procede in lieve discesa su un’ampia dorsale con bella vista sulla cima del Mincucco che, infine, si raggiunge con una breve salita. Dalla cima, contrassegnata da un grande omino di pietra, si scende liberamente nel pascolo lungo il versante meridionale fino alla Baita Mincucco (1839 m), affiancata da un caratteristio bàrek ben conservato, dove avverrà la sosta per il pranzo al sacco; i più intraprendenti, in una decina di minuti, possono spingersi fino alla Croce di Mincucco (1833 m), che spicca su un ardito sperone roccioso. Per il ritorno si segue il medesimo itinerario, con una breve variante per evitare di risalire la cima.

Alcune delle specie osservabili: Ajuga pyramidalis, Androsace vandellii, Anemonastrum narcissiflorum, Barbarea bracteosa, Cardamine asarifolia, Crocus albiflorus, Draba aizoides, Gentiana acaulis, Geum montanum, Kalmia procumbens, Luzula lutea, Molopospermum peloponnesiacum, Myosotis alpestris, Polygala alpestris, Potentilla aurea, Primula elatior, P. hirsuta, Pulsatilla alpina subsp. apiifolia, Ranunculus montanus, Rhamnus pumila, Rhododendron ferrugineum, Saxifraga paniculata, Scilla bifolia, Sempervivum montanum, Silene acaulis, Soldanella alpina, S. pusilla, Trichophorum cespitosum, Viola thomasiana.

11/06/2023
CERESOLA – CORNA GRANDE
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio presso la sede FAB, h 7.00
Ritrovo 2: Valtorta, parcheggio ai Piani di Ceresola, h 8.30
Quota minima: 1.330 m
Quota massima: 2.089 m
Dislivello complessivo: circa 800 m
Lunghezza: circa 10 km
Durata: 7/8 h
Difficoltà: escursionismo facile; un po' di attenzione per salire alla cima dal passo dei Megoffi.



Contatti: Luca Mangili, 3319465986 - 035593518


La Corna Grande è il contrafforte più settentrionale del gruppo dello Zuccone dei Campelli; da Valtorta appare dirupata e quasi inaccessibile, mentre può essere salita senza particolari difficoltà dai Piani di Bobbio tramite la Valle dei Megoffi, un bellissimo anfiteatro calcareo racchiuso da imponenti pareti. Dalla cima si gode una splendida vista verso tutte le montagne circostanti. L’itinerario parte a monte di Valtorta, dal parcheggio ai Piani di Ceresola (1.330 m); da qui si prende la strada sterrata che sale ai Piani di Bobbio (1.700 m), si aggira la testata della Val Lavazzero (radicalmente rimodellata dagli impianti sciistici) e si attraversano dei dossi coperti di mughi, fino a incontrare il sentiero che risale la Val dei Megoffi appoggiandosi al versante della Corna Grande; con una salita costante e alcuni tornanti per vincere i tratti più ripidi si arriva al Passo dei Megoffi (2.010 m), un caratteristico intaglio sul crinale che si collega allo Zucco Barbesino, transitato dal sentiero CAI 101 delle Orobie Occidentali. L’ampia cima della Corna Grande (2.089 m) viene raggiunta risalendo liberamente e con un po’ di attenzione il versante meridionale, tra roccette, mughi e larghi tratti di prateria. Ridiscesi al passo, si percorre il sentiero CAI 101 che punta verso la base dell’imponente parete dello Zucco Barbesino, caratterizzata da un vasto ghiaione dove, dopo gli inverni normali, almeno un po’ di neve persiste fino a stagione inoltrata; facilmente si arriva ai Piani di Bobbio, da cui si torna al parcheggio seguendo la strada sterrata percorsa all’andata.

La varietà di ambienti (faggeta, pascolo, arbusteti nani, mugheta, ghiaioni e rocce calcaree) consente di osservare un notevole numero di specie, fra cui. Actaea spicata, Adenostyles alliariae, A. glabra, Anemonastrum narcissiflorum, Arabis alpina, A. bellidifolia, Arctostaphylos alpinus, Aruncus dioicus, Botrychium lunaria, Bupleurum petraeum, Cardamine heptaphylla, Carex firma, C. sempervirens, Cerastium carinthiacum subsp. austroalpinum, Cirsium heterophyllum, C. montanum, Clematis alpina, Coeloglossum viride, Convallaria majalis, Cyclamen purpurascens, Cytisus emeriflorus, Daphne mezereum, D. striata, Erica carnea, Gentiana acaulis, G. clusii, G. verna, Geranium pyrenaicum, Globularia cordifolia, G. nudicaulis, Hornungia alpina, Kernera saxatilis, Lathyrus vernus, Lonicera coerulea, Myrrhis odorata, Petasites paradoxus, Polygala alpestris, Potentilla crantzii, Primula elatior, P. glaucescens, Pulsatilla alpina subsp. austroalpina, Ranunculus alpestris, R. lanuginosus, R. montanus, Rosa pendulina, Salix reticulata, S. retusa, Saxifraga caesia, S. hostii subsp. rhaetica, S. mutata, Sesleria coerulea, Sorbus chamaemespylus, Stellaria nemorum, Thesium alpinum, Trisetum distichophyllum, Valeriana saxatilis, V. tripteris, Veronica aphylla, Viola biflora.

Data la stagione precoce non saranno osservabili alcune specie di pregio, come Aquilegia confusa, Campanula raineri, Gentiana lutea, Leontopodium alpinum, Nigritella rhellicani, Scabiosa dubia, Silene elisabethae, Telekia speciosissima, ecc.; se un precedente sopralluogo ne avrà accertata la fioritura, si effettuerà una breve deviazione per vedere una piccola stazione di Cypripedium calceolus.

07/05/2023
CELANA – MONTE CHIGNOLETTI
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio di Colognola, h 8.00 (ATTENZIONE: i lavori allo svincolo autostradale impediscono l'uscita a Colognola dalla circonvallazione; bisogna arrivare dal centro città, oppure proseguire fino alla rotatoria di Longuelo e tornare indietro).
Ritrovo 2: Caprino Bergamasco, frazione Celana, parcheggio presso la chiesa, h 8.40
Quota minima: m 420
Quota massima: m 561
Dislivello complessivo: circa 250 m
Lunghezza: circa 8 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: escursionismo facile, adatto a tutti;



Contatti: Luca Mangili - 035593518 - 3319465986


Percorso facile sui colli di Pontida, per lo più nel bosco, ma con prati rigogliosi in prossimità dei roccoli e nella bella valle di Celana Vecchia. Tanto verde, fioriture molto interessanti (orchidee!) e antichi nuclei rurali.

16/04/2023
SBARDELADA – MONTE MISMA
Ritrovo 1: Bergamo, al secondo distributore di via cesare Correnti, h. 8.00
Ritrovo 2: Pradalunga, parcheggio in località "Sbardelada", circa un km dopo il Santuario della Forcella, h 8.30
Quota minima: 660 m
Quota massima: 1.161 m
Dislivello complessivo: circa 550 m
Lunghezza: circa 8.5 km
Durata: 6/7 h
Difficoltà: escursionismo facile, quasi totalmente su sentieri CAI


Note: Nell'area protetta i cani non possono entrare. NON PORTARE CANI.


Contatti: Luca Mangili, 3319465986 - 035593518


Il Misma è una delle montagne bergamasche più note e frequentate: dalla sua cima la vista spazia immensa dalla pianura all’intero arco delle Orobie, mentre lungo i suoi sentieri la varietà degli ambienti appaga l’escursionista attento alla bellezza della natura. Quello proposto è un itinerario ad anello che inizia in località “Sbardelada”, poco a monte del Santuario della Forcella, raggiungibile in auto da Pradalunga; oltre il santuario si procede per quasi un chilometro, fino al parcheggio (660 m circa) realizzato su una vecchia discarica delle cave di pietre coti. Subito a monte, a sinistra, il segnavia CAI 510 indica il sentiero per Albino, dapprima coincidente con uno sterrato; presto lo si abbandona, per procedere con lieve pendenza nel prato fra radi castagni, quindi si attraversa un breve tratto di bosco e si giunge ad un bel prato con alcuni rustici; rientrati nel bosco per alcune centinaia di metri, si sbuca nel grande prato della Stalla Cura (863 m), in posizione molto panoramica. Abbandonato il sentiero CAI, si prende a destra una traccia molto evidente e un po’ ripida che punta alla sommità del prato per poi inoltrarsi nel bosco, mantenendosi sempre in prossimità del crinale; quando la pendenza si addolcisce si è ormai prossimi alla Croce di Sant’Antonio (1.053 m), appena sporgente dal bosco; superata una selletta si inizia a salire regolarmente verso la cima, lasciando a destra la grande prateria sommitale. Oltre la cima (1.161 m) si mantiene la linea di cresta; quando il sentiero si biforca si segue a sinistra il segnavia CAI 601, che percorre il crinale orientale in direzione della Costa di Misma. Inizialmente la discesa è un po’ ripida e disagevole, ma poi diviene più facile e, senza particolari difficoltà, si arriva ad una larga sella (868 m); si procede diritti e, dopo un capanno, si scende a una cascinetta e in breve si raggiunge la suggestiva chiesa di Santa Maria del Misma. Da qui si prende il sentiero CAI 513/626, che con alcuni saliscendi e lunghi tratti in falsopiano attraversa in quota la Val Predina; in corrispondenza del valico tra il Misma e il monte Bastia (790 m), in località Roccolone (Rocolù) si abbandona il tracciato CAI e si prende, a destra, un bel sentiero di raccordo che, in leggerissima salita, taglia il versante meridionale del Misma fino alla località Mesolt (800 m circa); da qui uno sterrato porta al castagneto secolare di Pratolina, quindi si scende in val Sbardellata fino a ritrovare il parcheggio.

Tra le specie osservabili nell’escursione si segnalano: Acer campestre, A. pseudoplatanus, Ajuga reptans, Anemone nemorosa, Arabis brassica, A. hrisuta, Aristolochia lutea, Arum maculatum, Asarum europaeum, Asperula taurina, Cardamine heptaphylla, Castanea sativa, Cornus mas, Corylus avellana, Crataegus monogyna, Daphne laureola, D. mezereum, Erythronium dens-canis, Euphorbia amygdaloides, E. carniolica, E. dulcis, E. flavicoma, Globularia bisnagarica, Fagus sylvatica, Fraxinus ornus, Hepatica nobilis, Helleborus foetidus, H. niger, H. viridis, Lathyrus linifolius, L. vernus, Mespilus germanica, Narcissus poëticus, Orchis mascula, O. pallens, O. provincialis, Ostrya carpinifolia, Paeonia officinalis, Paris quadrifolia, Petasites albus, Polygala nicaeensis, Potentilla alba, P. verna, Primula veris, P. vulgaris, Pulmonaria australis, P. officinalis, Quercus cerris, Q. pubescens, Ranunculus bulbosus, Saxifraga hostii subsp. rhaetica, Sempervivum tectorum, Sorbus aria, Symphytum tuberosum, Tamus communis, Viburnum lantana, Vinca minor, Viola alba, V. hirta.

12/03/2023
VALLE DI ALBANO – SANTA MARIA D’ARGON
Ritrovo 1: Bergamo, al parcheggio di Colognola, h 8.00
Ritrovo 2: Albano Sant'Alessandro, al parcheggio di Via Valle di Albano, h 8.30
Quota minima: 256 m
Quota massima: 482 m
Dislivello complessivo: circa 450 m
Lunghezza: circa 8 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: nessuna; tutto il percorso si svolge su facili sentieri escursionistici o strade sterrate



Contatti: Luca Mangili, 3319465986 - 035593518


I “Monti d’Argon” sono una bella dorsale collinare che si distende tra gli abitati di Torre de’ Roveri, Albano S. Alessandro, San Paolo d’Argon e Cenate Sopra, ultima propaggine dei rilievi ta le valli Seriana e Cavallina; quasi interamente boscosi, sono percorsi da numerosi sentieri e offrono vari spunti d’interesse. L’itinerario inizia dal parcheggio in Valle di Albano (256 m), dal quale si sale al Colle di San Giorgio (434 m), dominato dall’omonima chiesetta in posizione panoramicissima; di seguito, con alcuni saliscendi, si percorre tutto il crinale fino al punto culminante (482 m) dove sorge l’antica chiesa di Santa Maria d’Argon, di origini romaniche e pregevole fattura. Imboccando la scalinata dietro la chiesa, ci si abbassa per oltre un centinaio di metri, fino ad incontrare uno sterrato (a sinistra) che percorre a mezza costa il versante nordorientale della collina, toccando un paio di roccoli nel bosco; giunti ad un prato lo si risale verso sinistra e in breve di sbuca sulla stradina di crinale, in località Colle dei Pasta; si prende a sinistra e, superato l’oratorio di Santa Croce (localmente chiamato anche San Cristoforo), si procede verso la chiesa di Santa Maria per poi ripercorre parzialmente il crinale in direzione di San Giorgio, fino ad incontrare (a destra) il sentiero del bosco comunale di Albano S. Alessandro; con una veloce discesa si arriva alla base della collina e in breve al parcheggio.

Dato il periodo, le fioriture osservabili saranno quelle precoci primaverili, spesso copiosisssme nel bosco, più rare nei ridotti lembi di prato arido: Ajuga reptans, Anemone nemorosaAsarum europaeum, Cornus mas, Erythronium dens-canis, Helleborus viridis, Hepatica nobilis, Lathyrus vernus, Omphalodes verna, Polygala chamaebuxus, Potentilla verna, Primula vulgaris, Prunus spinosa, Pulmonaria australis, Scilla bifolia, Scorzonera austriaca, Symphytum tuberosum, Tussilago farfara, Vinca minor, Viola alba, V. hirta, V. odorata, V. reichenbachiana; preziosa una ridottissima stazione di Blechnum spicant, notevoli esemplari di Quercus cerris lungo il crinale e interessanti zone umide in Valle di Albano.

05/03/2023
SUI COLLI DI BERGAMO, dalla MADONNA DELLA CASTAGNA al COLLE DEI ROCCOLI
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio di Colognola, h 8.45
Ritrovo 2: al parcheggio presso la Madonna della Castagna, h 9.00
Quota minima: 278 m
Quota massima: 440 m
Dislivello complessivo: circa 250 m
Lunghezza: circa 6.5 km
Durata: circa 6 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: Luca Mangili, 3319465986 - 035593518


Percorso ad anello su sentieri e ciclabili, per scoprire le prime fioriture primaverili e le numerose specie di alberi dei colli in un ambiente vario e piacevole.

05/02/2023
ANELLO DELLA VAL FORMICA
Ritrovo 1: Bergamo, secondo distributore di via C. Correnti, h 8.15
Ritrovo 2: Castello, h 9
Quota minima: 872 m
Quota massima: 1064 m
Dislivello complessivo: circa 350 m
Lunghezza: circa 8 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: Luca Mangili - 3319465986 - 035593518


Escursione facile, per riprendere l’attività! Dalla località Castello (872 m, raggiungibile in auto da Monte di Nese) si prende il sentiero CAI 533, percorrendolo tra boschi e prati fino al nucleo di Salmezza (1017 m), in una bella conca racchiusa tra le cime del Costone e del Podona; raggiunto il valico a monte dell’abitato, in breve si arriva alla chiesetta di San Barnaba (1064 m), in piacevole posizione panoramica. Ridiscesi a Salmezza, si prende il sentiero CAI 534, seguendolo lungamente sul boscoso versante occidentale del Podona; poco prima di un evidente colletto, un sentiero scende decisamente in Val Formica fino ad alcune cascine, (790 m), dalle quali si risale al sentiero CAI 533 e facilamente si torna a Castello. Incontreremo copiose tutte le fioriture più precoci: Crocus biflorus, Helleborus niger, H. viridis, Galanthus nivalis, Hepatica nobilis, Primula vulgaris, Vinca minor, ecc.

27/11/2022
COLMA DI SORMANO – MONTE PALANZONE
Ritrovo 1: Bergamo, al parcheggio di Colognola, h 8.00
Ritrovo 2: Colma di Sormano (Sormano, CO), h. 9.30
Quota minima: 1123 m
Quota massima: 1434 m
Dislivello complessivo: circa 450 m
Lunghezza: circa 8.5 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: escursionismo facile


Note: Il parcheggio alla Colma di Sormano è a pagamento. L'importo per sostare il tempo necessario dovrebbe essere di 6 €.


Contatti: Luca Mangili - 3319465986 - 035593518


Il Monte Palanzone (1434 m) è una panoramica cima del Triangolo Lariano. La si raggiunge con un facile itinerario di cresta partendo dalla Colma di Sormano (1123 m), toccando in successione il Monte Falò (1179 m), la Colma di Caglio (1129 m), il Monte Pianchetta (1242 m), la Braga di Cavallo (1354), il Monte Croce (1352 m), la Bocchetta di Caglio (1297 m) e il Monte Bul (1406 m), dal quale si scende a una selletta (1380 m) per poi salire rapidamente alla cima, sormontata da un caratteristico obelisco. L’elenco dei nomi può far temere un lungo itinerario, ma in realtà si tratta di un percorso breve, dal quale si godono sempre bellissime vedute verso tutti i monti circostanti e la pianura; dalla cima si ha una bella vista sul ramo di Como del Lario. Il ritorno si discosta in parte dal tracciato dell’andata, mantenendosi parzialmente nel bosco. Anche tenuto conto della stagione, la flora dei luoghi non offre delle particolarità: molinieti in cresta e faggeta sui versanti a N. Lungo la strada, a Rezzago, notevole il campanile romanico della chiesa dei SS. Cosma e Damiano e interessante il piccolo nucleo storico.

30/10/2022
ANELLO DEL PIZZO CERRO
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio presso la sede FAB, h 7.45
Ritrovo 2: Brembilla, frazione Foppa, h 8.30
Quota minima: 817 m
Quota massima: 1.285 m
Dislivello complessivo: circa 500 m
Lunghezza: circa 5.7 km
Durata: 7-8 h
Difficoltà: escursionismo facile


Note: Da Brembilla, per salire alla frazione Foppa, all'ingresso del paese si deve prendere a destra via Ravagna e, poco dopo, svoltare a sinistra su via Cadamone; circa 3.2 km di strada con numerosi tornanti.


Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


A monte di Brembilla, sul versante meridionale del Pizzo Cerro e del Castel Regina, sono presenti piccoli nuclei rurali e cascine isolate, oggi quasi totalmente in abbandono, che testimoniano l’intenso utilizzo del territorio nelle epoche passate; oggi, i prati non più falciati ed i pascoli sono stati riconquistati dagli arbusti e dal bosco termofilo, mentre qua e là persistono limitati lembi di faggeta. Del fitto reticolo di sentieri che generazioni di contadini, pastori e carbonai hanno percorso innumerevoli volte, solo pochi sono ancora ben evidenti e usati dagli escursionisti quando si allontanano dai tracciati più battuti.

Da Brembilla si sale in auto alla frazione Foppa e, superato il nucleo di Cà Donzelli, si parcheggia al termine della strada (817 m) o in corrispondenza dell’ultimo tornante (con qualche difficoltà, perchè lo spazio è limitato; è opportuno raggrupare più persone per auto). Subito ha inizio un bellissimo sentiero (tracciato CAI 592, un tempo strada comunale!) che presto attraversa la minuscola contrada Fienili (862 m) e, con una salita impercettibile, si dirige verso Catremerio, contornando il Pizzo Cerro; dopo la selletta di Truca (santella, 960 m), prima di Catremerio, ad una valletta percorsa da un ruscello, si abbandona il sentiero CAI per deviare a sinistra e salire decisamente nel bosco, a tratti faggeta; dopo alcune svolte l’ambiente diviene più aperto, si guadagna il crinale e lo si segue fino alla cima (1.285 m), molto panoramica. Scesi al rifugio Lupi di Brembilla (1.260 m), si prosegue per un tratto sul tracciato CAI 596, in discesa; ad un bivio, si prende a sinistra il sentiero 596 bis, che attraverso le località Pradelli (1.100 m circa) e Piane (942 m) arriva al punto di partenza.

Le specie presenti lungo il percorso sono molte, ma dato il periodo solo poche saranno ancora in fioritura; confidiamo nella vivacità dei colori autunnali e nella bellezza dei panorami!

02/10/2022
COLLI DI SAN FERMO – GREMALTO – TORREZZO
Ritrovo 1: Bergamo, al parcheggio di Colognola, h. 8.00
Ritrovo 2: Colli di San Fermo, al parcheggio sul valico, h 8.45
Quota minima: 1210 m
Quota massima: 1380 m
Dislivello complessivo: circa 450 m
Lunghezza: circa 11 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


Escursione panoramicissima, per lo più sul crinale, sempre con vista immensa sulle montagne bergamasche! Prati, pascoli, peccete (artificiali) e un suggestivo lembo di faggeta (l’unico supersite) verso la cima del Torrezzo, con alberi davvero notevoli.

18/09/2022
ALPE GRINA – CIME DI BELLORO
Ritrovo 1: Bergamo, via Cesare Correnti, al secondo distributore, h 8.00
Ritrovo 2: Gorno, parcheggio Piazzale Alpini/Bersaglieri (si accede da via Guerinoni), h 8.30
Quota minima: m 1.120
Quota massima: m 1307
Dislivello complessivo: circa 300 m
Lunghezza: circa 6 km
Durata: 6 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: Luca Mangili: 3319465986 - 035593518


Facile escursione ad anello, tra pascoli, boschi e antiche miniere abbandonate. Dall’Alpe Grina (1.120 m) si segue per un breve tratto il sentiero CAI per il rigugio Telini, ma presto si prende a destra un tracciato quasi pianeggiante che procede in direzione delle ex miniere per poi puntare alla larga sella della Baita Palazzo (1.246 m). Da qui si sale facilmente la minore delle Cime di Belloro (1.307 m), assai panoramica e con resti di miniere. Ridiscesi, si entra nel bosco per aggirare la cima più elevata, sbucando nella bellisisma conca pascoliva di Piazza Golla (1.259 m). Procedendo verso Sud si sale al Colletto di Belloro (1.306 m), da cui in breve si ritorna sul sentiero per l’Alpe Grina.

26/07/2022
ESCURSIONE EXTRA-OROBICA SUI MONTI DI VIPITENO – TELFER WEISSEN
Quota minima: 1.900 m
Quota massima: 2.566 m
Dislivello complessivo: 666 m
Durata: 5-6 h
Difficoltà: escursonismo facile



Contatti: per informazioni - iscrizione: Myriam Traini, 3382391166


Partenza ore 8:30 dall’Hotel Kranebitt, da dove raggiungeremo la partenza della cabinovia Rosskopf
presso Vipiteno (22 minuti), che ci porterà da 950 a 1.900 m di quota (orari apertura 8:30 – 17:00,
biglietto a/r 18,50 euro). Scesi dalla funivia si segue la stradina pianeggiante n° 23, che ci porta in
mezz’ora a malga Kuhalm (servizio di rifugio), in ambiente molto panoramico sulla conca di Vipiteno.
Da qui si prenderà il sentiero 23, che più ripidamente ci permetterà di raggiungere la forcella
Ochsenscharte (2.168 m), in suggestivo ambiente calcareo, da cui, seguendo il crinale est della
montagna, si raggiunge facilmente la cima orientale (2.566 m). La cima vera e propria, 22 m più alta, è
raggiungible dalla cima orientale calandosi in un piccolo caminetto con corde fisse, raggiungendo una
forcella intermedia, e percorrendo da qui la cresta. Dalla forcella Ochsenscharte è possibile tornare
alla cabinovia per lo stesso itinerario dell’andata, oppure prendere il sentiero 24 che ci porta alle baite
di Vallminger, e successivamente il sentiero 19 verso la cabinovia.

25/07/2022
ESCURSIONE EXTRA-OROBICA SUI MONTI DI VIPITENO – RIFUGIO GENZIANA – CIMA DELLA STANGA
Quota minima: 1.309 m
Quota massima: 2.388 m
Dislivello complessivo: 1.079 m
Durata: 7-8 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: per informazioni - iscrizione: Myriam Traini, 3382391166


Partenza ore 8:30 dall’Hotel Kranebitt, da dove in auto raggiungeremo la località di Terme di Brennero (1.309 m) dove si parcheggia. Da qui si segue il sentiero n°4, toccando Malga Bagno, Malga Zirago e il Rifugio Genziana (1.894 m). Il percorso segue una comoda strada ex-militare, attualmente non più percorribile da mezzi motorizzati. Raggiunto il Rifugio Genziana, si prosegue in vasto ambiente prativo lungo il percorso 4A, che in circa ancora un’ora ci porta al Passo della Chiave (2.212 m.), posto a cavallo con la val di Vizze e immediatamente sopra il nostro albergo (attenzione: non saliamo dal versante della Val di Vizze poichè il sentiero è molto più stretto e ripido). Dal passo, in altri 40 minuti, si raggiunge per semplice cresta la Cima della Stanga (2.388 m). Ritorno per il medesimo itinerario, ma chi volesse potrebbe scendere dal Passo della Chiave in Val di Vizze direttamente a Kematen all’Hotel. 3-4 ore di salita alla cima.  

24/07/2022
ESCURSIONE EXTRA-OROBICA SUI MONTI DI VIPITENO – RIFUGIO VEDRETTA PIANA
Quota minima: 1.417 m
Quota massima: 2.245
Dislivello complessivo: 837 m
Durata: 7-8 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: per informazioni - iscrizione: Myriam Traini, 3382391166


Partenza ore 8:30 dall’Hotel Kranebitt, da dove ci dirigeremo in auto alla testata della Val Ridanna (parcheggio presso museo ex-miniere, 35 minuti dall’Hotel). La zona è caratterizzata dalla presenza della Vedretta Piana, il più grande ghiacciaio dell’Alto Adige, che influenza notevolmente clima e geomorfologia dell’area. Dal parcheggio ex-miniere seguiremo il sentiro n°9, che sale inizialmente per un tratto boscato, fino a sbucare nell’ampia piana di Aglsboden, caratterizzata dalla presenza di una vasta torbiera. Da qui il sentiero si fa più ripido, descrivendo un ampio curvone in salita fino al rifugio Vedretta Piana (2.254 m), posto in posizione panoramica su un’amplissima piana proglaciale caratterizzata da rocce di natura metamorfica (filladi e micascisti) a nostra disposizione per un’accurata esplorazione botanica. A tal proposito, chi volesse, può proseguire fino al laghetto Ubeltalsee (45 min dal rifugio Vedretta Piana), posto proprio di fronte ad una delle lingue del ghiacciaio. Attenzione: il rifugio è aperto solo saltuariamente! Rientro per il medesimo itnerario dell’andata. Circa 2-3 h per la salita

23/07/2022
ESCURSIONE EXTRA-OROBICA SUI MONTI DI VIPITENO – PASSO DI VIZZE
Ritrovo 1: 4° tornante della strada per il Passo di Vizze (ampio parcheggio gratuito), h 10.30
Quota minima: 1.800 m
Quota massima: 2.251 m
Dislivello complessivo: circa 500 m
Durata: 6-7 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: per informazioni - iscrizione: Myriam Traini, 3382391166


Partenza da BG, ritrovo al 4° tornante del Passo di Vizze (ampio parcheggio gratuito) ore 10:30 . Da Bergamo circa 4 ore (autostrada Milano-Venezia, uscita Peschiera, seguire per Affi, rientro in autostrada direzione Brennero, uscita Vipiteno, seguire per la Val di Vizze). L’escursione segue l’ampia strada carrozzabile, un tempo percorribile anche dalle automobili, ma ora chiusa al traffico. Per chi volesse salire rapidamente al passo (molto panoramico!) è possibile prendere il segnavia 3, che, anche se assai più ripido della carrozzabile, conduce alla meta molto più velocemente. Dopo circa un’ora di cammino, usciremo dall’ambiente forestale per entrare in una fascia di pascoli e prateria con ampia vista sulla valle. Ancora un’ora e mezza e si raggiunge comodamente il Passo di Vizze: l’area, impostata su rocce granitche, è vasta e pianeggiante, caratterizzata da moltissimi laghetti che formano anche numerose torbiere, ed offre numerosissime possibilità di esplorazione botanica. Al passo è presente anche un rifugio. Terminata l’escursione, ci dirigeremo verso l’alloggio, presso l’Hotel Kranebitt in Val di Vizze (30 min dal parcheggio).

10/07/2022
VALLE DEL MONTE VARRO – VALLE DI TEDE
Ritrovo 1: Bergamo, al secondo distributore di via Cesare Correnti, h 7.30
Ritrovo 2: Onore, via Val di Tede, presso la chiesetta di S. Antonio, h 8.30
Quota minima: 700
Quota massima: 1040
Dislivello complessivo: circa 370 m
Lunghezza: circa 10 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: percorso escursionistico facile



Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


Bella e facile escursione ad anello, che offre suggestivi scorci panoramici e alcune presenze floristiche veramente insolite per la quota a cui si sviluppa.

Da Onore (seguendo prima via Corni, poi via Val di Tede) si imbocca la strada che scende verso il torrente Gera e la si segue fino alla moderna cappelletta dedicata a S. Antonio abate (700 m), presso la quale è possibile parcheggiare. Percorrendo il largo sterrato si prosegue fino ad incontrare, sulla destra, il bivio per la valle del Varro (indicazioni), che senza alcuna difficoltà si risale in lieve pendenza per circa 2 Km, dapprima nel bosco, poi nel larghissimo alveo ghiaioso, in un ambiente assai inusuale per la presenza, a bassa quota, di estese mughete e vasti ghiaioni. Nel tratto finale lo sterrato, ormai divenuto un sentiero, si inoltra in uno stretto canalone; lo si risale facilmente e, con una brusca svolta, si perviene al crinale divisorio con Val di Tede. Da qui, seguendo la cresta sulla sinistra, con alcuni saliscendi si arriva al modesto valico (1.040 m), quindi si scende fra boschi, mughete e pascoli magri fino a raggiungere lo sterrato che percorre il fondovalle mantenendosi sempre a fianco del torrente e, lasciate sulla destra le cascine Tede Alta e Tede Bassa (rudere), lo si segue in direzione di Onore, ora attraversando tratti di bosco ora aggirando alla base pendii detritici con vegetazione più rada.

Le specie presenti sono numerosissime; le più interessanti si rinvengono fra gli assolati detriti dolomitici del fondovalle, un ambiente fortemente selettivo che limita la crescita delle piante più invasive. Accanto al comune Helianthemum nummularium ed alla meno appariscente Fumana procumbens, dai vivaci fiori gialli, spiccano i densi cespi argentei della Scabiosa graminifolia, con fiori rosei che si schiudono tra luglio e agosto, di poco preceduti dall’elegante Aquilegia confusa.  Ma a costituire una vera sorpresa sono alcune specie normalmente presenti a quote assai più elevate. Un po’ ovunque si rinviene il camedrio alpino (Dryas octopetala) un basso arbusto a spalliera dai fiori candidi, mentre decisamente più rara è l’azzurra campanula dell’arciduca (Campanula raineri) e, del tutto inattesa, la stella alpina (Leontopodium alpinum). Molto rara è Campanula cespitosa, propria delle Alpi Orientali, la cui distribuzione nella Bergamasca è assai circoscritta. Il rusticissimo pino mugo (Pinus mugo), specie pioniera colonizzatrice, si rinviene un po’ ovunque; più raro è il pino silvestre (Pinus sylvestris), presente su pendii.

Nelle praterie asciutte, accanto ad alcune orchidee (Gymnadenia conopsea, Gymnadenia odoratissima, Anacamptis pyramidalis) si osservano specie assai vistose (Lilium bulbiferum ssp. croceum, Campanula spicata, Inula hirta, Allium carinatum subsp. pulchellum, Cirsium pannonicum) mentre dove una maggiore umidità è segnalata dagli alti cespi di Molinia coerulea, una robusta graminacea, cresce il delicato Gladiolus palustris.

Sulle rocce sono relativamente comuni il minuto rododendro nano (Rhodothamnus chamaecistus) e l’erba regina (Telekia speciosissima), dai grandi fiori dorati simili a vistose margherite.

26/06/2022
FOPPOLO – PASSO DI DORDONA
Ritrovo 1: Bergamo. parcheggio presso la sede FAB, h 7.15
Ritrovo 2: Foppolo, via Cortivo, h 8.30
Quota minima: 1.620 m
Quota massima: 2.163 m
Dislivello complessivo: circa 600 m
Lunghezza: circa 8 km
Durata: 7-8 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


Tra il Monte Cadelle (2.483 m) e il Monte Toro (2.516 m), il largo valico del Passo di Dordona (2.061 m) è uno dei punti meno elevati del crinale orobico principale, terzo dopo i passi San Marco e Salmurano. Tutta l’area è caratterizzata dal modellamento glaciale, all’origine di piccoli laghetti e conche torbose derivate dal loro progressivo interramento; larghi tratti dei versanti sono coperti da imponenti accumuli di grandi massi di gneiss, scarsamente colonizzati dalla vegetazione, che è decisamente acidofila.

Da Foppolo, dopo aver parcheggiato l’auto in via Cortivo, si imbocca lo sterrato per il Passo di Dordona , ma dopo poche decine di metri lo si abbandona per prendere, a sinistra, il sentiero panoramico, che attraverso pascoli, lariceti, grandi blocchi di frana e torbiere conduce al passo in circa 90 minuti; è un tracciato facile, che offre una bella vista soprattutto verso il Monte Pegherolo. Al passo sono presenti consistenti resti delle fortificazioni della Linea Cadorna, approntata durante la Grande Guerra, la cui visita è opportuna, non solo per motivi storici: scavi e trincee sono ormai colonizzati dalle piante, spesso con una ricchezza di specie maggiore che nelle aree circostanti!

Si punta quindi all’ampio versante pascolivo del Monte Toro, che si risale per un tratto senza alcuna fatica; approssimandosi al crinale si ha una bella vista sulla Val Madre e sui numerosi esemplari di Pinus cembra (alcuni di ragguardevoli dimensioni) che crescono coraggiosamente abbarbicati sui dirupi strapiombanti. Ancora una breve salita e si raggiunge una piccola torbiera (2.135 m). notevole per la presenza copiosa di Primula integrifolia. Chi se la sente, in una decina di minuti, può salire ad un laghetto (2.163 m) incastonato tra le rocce, dal quale si gode un magnifico panorama. Tornati al Passo di Dordona, si rientra a Foppolo seguendo lo sterrato.

Tra le specie osservabili si segnalano: Ajuga pyramidalis, Androsace vandellii, Antennaria dioica, Asplenium septentrionale, Aster alpinus, Astrantia minor, Bartsia alpina, Carex curvula, C. echinata, C. pallescens, C. sempervirens, Crocus albiflorus, Cryptogramma crispa, Dactylorhiza fuchsii, Daphne mezereum, D. striata, Doronicum clusii, Festuca scabriculis subsp. luedii, Gentiana acaulis, Geum montanum, Gnaphalium supinum, Homogyne alpina, Huperzia selago, Kalmia procumbens, Laserpitum halleri, Leucanthemopsis alpina, Lonicera coerulea, Minuartia sedoides, Mutellina adonidifolia, Molopospermum peloponnesiacum, Orchis mascula, Pedicularis tuberosa, Phyteuma hedraianthifoilium, Pinguicula leptoceras, Pinus cembra, Primula hisuta, P. integrifolia, P. latifolia, Pulsatilla alpina subsp. apiifolia, Rhododendron ferrugineum, Sempervivum montanum, S. wulfenii, Silene acaulis, Soldanella pusilla, Vaccinium gaulterioides, V. myrtillus, V. vitis-idaea, Veronica fruticans, Viola biflora, V. palustris, V. thomasiana.

12/06/2022
MONTE GARDENA (escursione abbinata al corso di botanica)
Ritrovo 1: Bergamo, secondo distributore di via C. Correnti, h 6.30
Ritrovo 2: Schilpario, strada del Vivione, presso la "baracca rossa", h 8.00
Quota minima: 1.550 m
Quota massima: 2.116 m
Dislivello complessivo: circa 600 m
Lunghezza: circa 7.5 km
Durata: 7-8 h
Difficoltà: escursionismo facile (quasi la totalità del percorso è su strada sterrata)



Contatti: Myriam Traini, 3382391166


Facile cima da cui si ammira interamente la splendida conca dei Campelli, il Monte Gardena è floristicamente assai ricco, vantando alcune fioriture davvero spettacolari. L’itinerario ha inizio dalla strada per il Passo del Vivione, dopo aver parcheggiato l’auto nei pressi della “baracca rossa” (1.550 m circa). Nel tratto iniziale si segue lo sterrato che risale al Passo dei Campelli, ma presto lo si abbandona e, attraversato il torrentello, si sale verso la malga Rena (1.675 m), mantenendosi per un buon tratto sulla vecchia stradina di servizio alle miniere di barite; ad un tornante si prende un sentiero a sinistra e lo si segue fin presso i ruderi di Glaiola, ormai sull’ampia sella (1.923 m) tra il Monte Gardena e I Colli, con piccole torbiere e grandi macchie di rododendri e mirtilli; da qui, percorrendo senza difficoltà il crinale, si raggiunge la cima (2.116 m), con magniifica vista sui monti circostanti. Seguita per pochi metri la cresta in direzione N, si scende verso il Passo del Giovetto (1.814 m), per lo più attraverso vaste praterie (in alternativa è possibile mantenersi alla base della parete rocciosa, con la possibilità di osservare alcune specie poco comuni). Dal Passo del Giovetto, per strada sterrata, con un ampio giro intorno alla conca dei Campelli, si ritorna alla strada del Vivione; se ci sarà il tempo verrà effettuata una breve deviazione al lago dei Campelli.

Tra le specie osservabili si segnalano: Anemonastrun narcissiflorum, Anthyllis vulneraria, Arabis brassica, Arctostaphylos alpinus, Arabis alpina, Arnica montana, Aster alpinus, Bartsia alpina, Biscutella laevigata, Cirsium spinosissimum, Clematis alpina, Coeloglossum viride, Crocus albiflorus, Dactylorhiza fuchsii, D. sambucina, Daphne mezereum, D. striata, Draba aizoides, D. dubia, Dryas octopetala, Fritillaria tubiformis, G. acaulis, G. lutea, G. punctata, G. verna, Geranium phaeum, G. sylvaticum, Geum montanum, Globularia cordifolia, Gymnadenia conopsea, Hippocrepis comosa, Horminum pyrenaicum, Kalmia procumbens Laserpitium halleri, Lilium bulbiferum subsp. croceum, L. martagon, Listera ovata, Minuartia sedoides, Molopospermum peloponnesiacum, Myosotis alpestris, Onobrychis montana, Orchis mascula, Paradisea liliastrum, Pedicularis verticillata, Phyteuma orbiculare, P. ovatum, Platanthera bifolia, Polygala alpestris, P. chamaebuxus, Polygonatum verticillatum, Primula elatior, P. glaucescens, Pulsatilla alpina subsp. apiifolia, P. alpina subsp. austroalpina, Ranunculus lanuginosus, R. platanifolius, R. thora, Rhododendron ferrugineum, R. hirsutum, Salix reticulata, Sambucus racemosa, Saussurea discolor, Saxifraga hostii subsp. rhaetica, Scorzonera aristata Scorzonera rosea, Silene acaulis, Sorbus chamaemespilus, Thalictrum aquilegifolium, Traunsteinera globosa, Trollius europaeus, Vaccinium gaultherioides, V. myrtillus, Viola culminis, V. palustris.

15/05/2022
LERANO – MONTE BRONZONE
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio di Colognola, h 7.30
Ritrovo 2: Lerano, slargo (parcheggio) a monte dell'abitato, h 8.30
Quota minima: 680 m
Quota massima: 1.334 m
Dislivello complessivo: circa 750 m
Lunghezza: circa 11 km
Durata: 7-8 h
Difficoltà: escursionismo facile (strade asfaltate, sterrati, sentieri CAI (E)



Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


Con il suo caratteristico profilo, il Monte Bronzone domina la riva bergamasca del basso Sebino; cima estremamente panoramica, è floristicamente assai interessante, ospitando un gran numero di specie caratteristiche della fascia montana più esterna, prospicente alla pianura e al lago. L’itinerario proposto ricalca in gan parte alcuni tracciati CAI. Da Lerano (680 m), frazione di Viadanica, percorrendo una stretta strada asfaltata, si sale al Colle Cambline (776 m), da cui si raggiunge la località Prato Chierico (900 m); divenuta la strada uno sterrato e poi un sentiero che segue il crinale, si oltrepassa il Colle d’Oregia (918 m); dopo un valico (località La Rola) si aggira sulla sinistra una modesta elevazione e, raggiunta una piccola cascina, si taglia decisamente a sinistra verso la cresta sud-occidentale del Bronzone, seguendo la quale, con uno strappo un po’ ripido, si raggiunge la cima (1.334 m), con grande croce e campana. La discesa avviene sul versante opposto, dirigendosi verso la Punta Piagnole; nella sella prativa tra le due cime, in bellissima posizione, si trova la cascina Gombo Alto (1.190 m), da alcuni anni gestita come rifugio, dal quale si raggiunge facilmente anche la vicina Punta Piagnole (1.226 m). Si percorre quindi in discesa, per un buon tratto, lo sterrato di servizio al rifugio, fino ad imboccare un sentiero che riporta alla Rola ed al Colle d’Oregia; con una breve deviazione rispetto all’andata si raggiunge la panoramica Croce di Predore (930 m circa), dalla quale si scende al Colle Cambline e quindi a Lerano.

Tra le specie più interessanti si segnalano: Allium lusitanicum, A. cirrhosum, Anemone nemorosa, A. ranunculoides, Arctostaphylos uva-ursii, Aristolochia lutea, Arum maculatum, Asarum europaeum, Cardamine enneaphyllos, Crocus albiflorus, Campanula carnica, Carex humilis, Convallaria majalis, Coronilla vaginalis, Cytisus emeriflorus, C. hirsutus, C. purpureus, Dactylorhiza sambucina, Daphne mezereum, Erica arborea, Globularia cordifolia, G. vulgaris, Helianthemum nummularium, Iris graminea, Kernera saxatilis, Lonicera alpigena, Narcissus poëticus, Paeonia officinalis, Peucedanum verticillare, Phyteuma scheuchzeri subsp. columnae, Potentilla micrantha, Primula auricula, Pulmonaria australis, Saxifraga hostii subsp. rhaetica, Scrophularia vernalis, Sempervivum tectorum, Sesleria varia, Valeriana tripteris; solo sulle rocce acidofile del Colle d’Oregia si rinviene il raro Sempervivum arachnoideum.

IMPORTANTE: per il Bronzone esistono segnalazioni bibliografiche di Primula glucescens e Allium insubricum (!); il secondo è alquanto improbabile, ma guardiamoci attorno con attenzione!

08/05/2022
PREDORE – CORNO (escursione abbinata al corso di botanica)
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio di Colognola, h 7.45
Ritrovo 2: Predore, parcheggio a fianco del cimitero, h. 8.30
Quota minima: 190 m
Quota massima: 600 m
Dislivello complessivo: circa 500 m
Lunghezza: circa 6 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: escursionismo facile; alcuni tratti di strada asfaltata molto ripidi


Note: ATTENZIONE: il parcheggio presso il cimitero di Predore è divenuto a pagamento! Per parcheggiare l'auto senza limiti di tempo, il costo è di 5 €; i posti non sono moltissimi e diversi potrebbero essere già occupati; è bene raggrupparsi sul minor numero di auto.


Contatti: Luca Mangili - 035593518 - 3319465986


Rivolto a Sud ed esposto all’azione mitigatrice del lago, il territorio di Predore manifesta per larghi tratti una chiara impronta mediterranea, altrove poco osservabile nella nostra provincia. Olivi, cipressi, oleandri e opunzie sono ampiamente presenti al margine dell’abitato e sui terrazzamenti ancora coltivati, mentre scure macchie di leccio crescono alla base del Corno, dove vennero piantate diversi decenni fa. Ma ad essere più interessante è la vegetazione spontanea osservabile lungo il panoramico sentiero alto del Corno, che si snoda a quota più o meno costante tra rocce, prati aridi e boscaglie termofile, caratterizzato dalla presenza di numerose specie di grande bellezza, spesso, alquanto rare o molto localizzate nella Bergamasca. Notevole anche il contingente di specie presente nei prati asciutti e negl oliveti condotti ancora tradizionalmente, dove è facile osservare un buon numero di orchidee.

L’itinerario proposto ha inizio dal parcheggio (190 m) presso il cimitero; in breve si arriva alla strada asfaltata che risale la Valle di Predore e la si percorre fino alla località Dessi (santella, 433 m), dove è facile incontrare alcune splendide orchidee; tornati sui propri passi si raggiungono le case di Mantolina e quindi, subito a monte della chiesa di San Gregorio (400 m) , si imbocca una ripida stradina che porta all’inizio del Sentiero Alto del Corno (550 m circa), che verrà percorso per un lungo tratto. Per il ritono si scende nuovamente a San Gregorio, dove si prende la lunga scalinata che riporta sulla strada principale, un po’ a monte del paese, al quale si arriva rapidamente.

Tra le molte specie presenti si segnalano: Argyrolobium zanonii, Anacamptis pyramidalis, Anthericum liliago, Artemisia alba, Arum italicum, Asparagus tenuifolius, Biscutella cichoriifolia, Buglossoides purpurocaerulea, Carduus nutans, Centranthus ruber, Campanula erinus, Convolvulus cantabrica, Cotinus coggygra, Dianthus seguieri, Dictamnus albus, Echinops sphaerocephalus, Erica arborea, Euphorbia flavicoma, Fraxinus ornus, Fumana procumbens, Geranium sanguineum, Globularia cordifolia, Helianthemum apenninum, Helianthemum nummularium, Iris graminea, Isatis tinctoria, Lactuca perennis, Melissa officinalis, Melittis melissophyllum, Misopates orontium, Orchis papilionacea, O. simia, Orlaya grandiflora, Pistacia terebinthus, Polygala chamaebuxus, P. nicaeensis, Polygonatum odoratum, Prunus mahaleb, Ruta graveolens, Sempervivum tectorum, Silene otites.

27/03/2022
CORNO DELL’ARCO
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio presso la sede FAB, h. 8.00
Ritrovo 2: Sant'Antonio Abbandonato, nei pressi del cimitero, h 8.45
Quota minima: 987 m
Quota massima: 1262 m
Dislivello complessivo: circa 350 m
Lunghezza: circa 8 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: escursionismo facile, in buona parte su sentieri CAI; un breve tratto fuori sentiero


Note: ATTENZIONE: RICORDARSI CHE NELLA NOTTE TRA SABATO E DOMENICA SI PASSA ALL'ORA LEGALE!


Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


Meta dell’escursione è una bella cima mal localizzata sulle mappe e dal nome un po’ misterioso, dovuto a un singolare arco naturale praticamente sconociuto, perché assai discosto dai sentieri. Tutto l’itinerario si svolge tra boschi e prati, in gran parte sul crinale tra le valli Brembilla e Brembana, toccando suggestivi nuclei rustici e alcuni roccoli, fra i quali spicca per la sua complessità quello della Prisa Alta. La stagione è segnata dalla persistente siccità, ma confidiamo nelle belle fioriture primaverili!

06/03/2022
I FONTANILI DELLA PIANURA: FONTANILI (E BOSCHI) DI SPIRANO, POGNANO E LURANO
Ritrovo 1: Colognola, parcheggio lungo via S. Bernardino, h 8.30
Ritrovo 2: Spirano, parcheggio di via Fontanili h 9 (appena prima del cimitero voltare a destra)
Quota minima: 140
Quota massima: 155
Dislivello complessivo: insignificante
Lunghezza: circa 6 km l'escursione del mattino (Spirano), circa 5 km quella del pomeriggio (Pognano - Lurano)
Durata: 6-7 h
Difficoltà: nessuna



Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


Nel cuore della pianura bergamasca, quasi ovunque compromessa dall’urbanizzazione e dall’agricoltura intensiva, sono ancora presenti alcune aree naturalisticamente importanti, sia pure assai ridotte. Le escursioni proposte, facili e di nessun impegno fisico, vogliono farne conoscere due delle più significative, caratterizzate dalla presenza di numerose sorgenti e discreti lembi boschivi.

Il mattino sarà dedicato ai fontanili ed ai boschi di Spirano, ultima sopravvivenza dell’antica foresta planiziale! Dalla periferia Sud del paese si raggiungerà la Cascina Uplida; da qui, seguendo le aste dei fontanili, si arrivera fino all’antico Fosso Bergamasco, un tempo confine con il territorio milanese.

Nel pomeriggio, dopo un previssimo trasferimento in auto, si visiteranno i numerosi fontanili nella campagna tra Pognano e Lurano, probabilmente non tutti attivi (è possibile che l’acqua sgorghi solo dal maggiore, il Rampazzone), in un piacevole contesto di prati, piccoli boschi, siepi e rogge.

Le specie presenti sono molte, alcune delle quali rare o eccezionali per la pianura (Aristolochia lutea, Arum maculatum, Asparagus tenuifolius, Carex pilosa, Corydalis cava, Crocus biflorus, Erythronium dens-canis, Euphorbia dulcis, Festuca heterophylla, Helleborus foetidus, Leucojum vernum, Luzula campestris, L. pilosa, Potentilla sterilis, Scilla bifolia, ecc.); speriamo di incontrare anche Daphne mezereum e Convallaria majalis, da anni non più osservate! E poi una ricca varietà di specie arboree, con querce, ontani, pioppi, olmi, platani, noccioli e biancospini.

27/02/2022
VALBRONA – MONTE MEGNA
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio di Colognola, h 7.45
Ritrovo 2: Valbrona (Co), al parcheggio antistante il campo sportivo di Maisano, h 9.00
Quota minima: 490 m
Quota massima: 1068
Dislivello complessivo: circa 600 m
Lunghezza: circa 8.5 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: Escursionismo facile, su sentieri e mulattiere



Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


Pur non essendo tra le cime più rinomate del Triangolo Lariano, il Monte Megna offre bellissimi viste su tutte le cime circostanti e alcuni scorci del lago, ed è alquanto interessante per la presenza diffusa di massi erratici, una flora abbastanza ricca (molte fioriture primaverili!) e numerosi esemplari arborei di ragguardevoli dimensioni, fra cui una rovere ed uno splendido cerro poco sotto la cima e due enormi castagni in prossimità dell’Alpe del Monte, antico nucleo rurale in posizione panoramica.

13/02/2022
BOSCHI E FONTANILI DI PUMENENGO
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio di Colognola, h 8.15
Ritrovo 2: Pumenengo, parcheggio di fronte al castello Barbò, h 9.00
Quota minima: 97 m
Quota massima: 110 m
Dislivello complessivo: insignificante
Lunghezza: circa 8.5 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: elementare: passeggiata su strade campestri e sentieri facili



Contatti: Luca Mangili: 3319465986 - 035593518


Camminata tranquilla nella bella campagna di Pumenengo, in un paesaggio gradevole per la presenza di canali sempre ricchi d’acqua, prati, lembi di bosco e fontanili, nell’area compresa tra l’Oglio e una evidente scarpata con andamento sinuoso, che si eleva ad alcune centinaia di metri dal fiume. E’ il periodo della strepitosa fioritura di Galanthus nivalis!

23/01/2022
ABBAZIA DI FONTANELLA – MONTE CANTO
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio di Colognola, h 8.30
Ritrovo 2: Abbazia di Fontanella (Sottto il Monte), h 9.00
Quota minima: 450
Quota massima: 700
Dislivello complessivo: circa 300 m
Lunghezza: circa 7 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: Escursionismo facile; tutto l'itinerario è su mulattiere, sterrati e sentieri CAI.



Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


Escursione sul “Monte dei Frati”, dalla storica abbazia di Fontanella alla cima del Monte Canto, inizialmente percorrendo un buon tratto dell’antica mulattiera che collegava l’abbazia al borgo di Canto, poi su facili sentieri. Suggestivo panorama dalla chiesa di Santa Barbara, lembi superstiti di querceta a rovere lungo il crinale, uno splendido roccolo e, speriamo, le prime fioriture!

05/12/2021
FONTANILE DEL CAMPINO – LAGO DEL GUADO
Ritrovo 1: Colognola, parcheggio di via San Bernardino, h 9.30
Ritrovo 2: Cologno al Serio, piccolo parcheggio (accessibile da Via delle Gambe) presso la chiesa del Campino, h 10
Quota minima: 140 m
Quota massima: 155 m
Dislivello complessivo: 30 m
Lunghezza: circa 7.8 km
Durata: 5 h
Difficoltà: Passeggiata



Contatti: Luca Mangili, 3319465986 - 035593518


L’escursione, che si svolge nella campagna tra Cologno al Serio ed il fiume, offre più motivi d’interesse. Il fontanile del Campino spicca per l’ampiezza della testa, la copiosa portata e la bellezza della cortina arborea che per lungo tratto costeggia l’asta; la sorgente principale è arricchita dall’apporto di alcune sorgenti secondarie, ma nelle vicinanze sono presenti altri fontanili (non sempre attivi) che indirizzano altrove le loro acque; notevole la presenza di Lithospermum officinale, molto raro nella Bergamasca. Nei pressi, l’antica chiesa campestre del Campino (intitolata San Gregorio Magno, della quale si hanno notizie dalla metà del XVI secolo), ospita un interessante affresco del “Giudizio Universale”. Resti di un mulino cinquecentesco si trovano presso la Cascina Campagna. A breve distanza dal fiume Serio, il grande Lago del Guado, realizzato in una cava dismessa, rappresenta un importante riferimento per numersi uccelli acquatici, soprattutto nella stagione invernale.

24/10/2021
VALPIANA – CROCE DEL CORNO
Ritrovo 1: Bergamo, h 8.00, al secondo distributore di via Cesare Correnti
Ritrovo 2: Gandino, h 8.30, al parcheggio del cimitero
Quota minima: 1.020 m
Quota massima: 1.325 m
Dislivello complessivo: circa 400 m
Lunghezza: circa 8 km
Durata: circa 6/7 h
Difficoltà: escursionismo facile


Note: ATTENZIONE: per il parcheggio occorre esporre bene in vista il tagliando gratta e sosta, acquistabile presso quasi tutti gli esercizi commerciali di Gandino al costo di 2 €.


Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


Ben visibile dal fondovalle di Gandino, la Croce del Corno è un punto eminente dell’accidentato crinale che divide la Val d’Agro dalla Valpiana; la si raggiunge con percorsi discretamente impegnativi e in parte attrezzati, ma quello proposto non presenta alcuna difficoltà ed è alquanto appagante per la bellezza dei luoghi e la panoramicità.

Da Gandino si deve risalire in auto la Valpiana, percorrendo una strada un po’ stretta e tortuosa, a tratti ripida, ma interamente asfaltata; si parcheggia in uno degli slarghi (1.020 m circa) in corrispondenza dei cartelli che consentono la prosecuzione ai soli mezzi autorizzati. ATTENZIONE: occorre esporre bene in vista il tagliando gratta e sosta, acquistabile presso quasi tutti gli esercizi commerciali di Gandino al costo di 2 €.

Ci si incammina lungo la strada asfaltata per circa 1 km, prendendo quota con alcuni tornanti; raggiunto il crinale della Valpiana (1.236 m) si prende la strada agro-silvo-pastorale a sinistra, che tra boschi e belle radure arriva fino al grande piano pascolivo di Campo d’Avene (1.266 m).

Poco prima della cascina, sulla sinistra si stacca un sentiero (segnavia CAI 548a) che entra quasi subito nel bosco puntando verso il Pizzo Secco; in breve si raggiunge il crinale (1.325 m), per poi scendere sul versante opposto fino alla solitaria Foppa di Cornaclì (1.213 m), suggestiva radura con una piccola cascina presso la quale il sentiero piega a destra e procede in falsopiano per un lungo tratto, per lo più nella boscaglia termofila che riveste i versanti sudorientali del Pizzo Secco e del Monte Corno

Superato l’incrocio (1.242 m) con il sentiero CAI 544a che sale direttamente dalla Valpiana, con pochi tornanti un po’ ripidi si raggiunge la panoramica Croce del Corno (1.274 m), a circa 600 m dalla cima principale (1.374 m), ben visibile e – per i più ardimentosi – raggiungibile seguendo una traccia piuttosto evidente.

Dopo la sosta per il pranzo si ritorna alla Foppa di Cornaclì, la si attraversa e si imbocca un sentiero che scende nel bosco fino alla cascina Bagotto, per poi seguire una stradina che arriva al fondovalle dei pressi del parcheggio.

L’itinerario è floristicamente abbastanza ricco, ma data la stagione inoltrata le fioriture osservabili saranno scarse; confidiamo nei vivaci colori autunnali dei boschi!

10/10/2021
AVIATICO – CORNAGERA – MONTE POIETO
Ritrovo 1: Bergamo, al secondo distributore di via Cesare Correnti, h. 8.00
Ritrovo 2: Aviatico, località Cantul al parcheggio di via Amora/inizio via Cornagera, h. 9
Quota minima: 1013 m
Quota massima: 1360
Dislivello complessivo: 450 m
Lunghezza: circa 7 km
Durata: circa 6 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: Luca Mangili - 035593518 - 3319465986


L’escursione, sul crinale tra le basse valli Brembana e Seriana, è tra le più classiche delle montagne berganasche. La Cornagera affascina sempre, per i suoi singolari fenomeni geologici (il labirinto e le ardite torri rocciose, i ghiaioni e il Buco della Carolina), la bella vista sulle montagne circostanti e l’interessantissima flora, della quale, data la stagione., non sara possibile ammirare le fioriture, ma certamente riconosceremo molte specie (armarsi di taccuino, faremo un rapido censimento!). Il ritorno avviene attraverso una fitta faggeta, alcuni bei roccoli e i prati che dominano l’abitato di Aviatico.

05/09/2021
VALPIANA – MONTE FOGAROLO
Ritrovo 1: Bergamo, al secondo distributore di via Cesare Correnti, h 8.00
Ritrovo 2: Gandino, al parcheggio del cimitero, h 8.30
Quota minima: 1000 m
Quota massima: 1526 m
Dislivello complessivo: 650 m
Lunghezza: circa 12 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: Escursionismo facile (tutto il percorso è su tracciati CAI)


Note: Per il parcheggio in Val Piana è necessario munirsi di tagliando gratta e sosta (2€).


Contatti: Luca Mangili, 3319465986 - 035593519


Escursione fra i pascoli e i boschi del crinale tra la Valgandino e la Val Borlezza, in ambiente sereno con bella vista sulla Presolana e uno scorcio del lago d’Iseo; ultime fioriture di stagione! Il Monte Fogarolo è localmente conosciuto come “Coren de l’altar” per la bizzarra formazione rocciosa che ne corona la cima, ospitante una discreta stazione di Campanula elatinoides.

04/07/2021
MEZZENO – MONTE VETRO – MONTE VINDIOLO
Ritrovo 1: Bergamo, h 7.00 al parcheggio presso la sede FAB
Ritrovo 2: Mezzeno, h 8.15
Quota minima: 1.600 m
Quota massima: 2.054 m
Dislivello complessivo: circa 600 m
Lunghezza: circa 11.5 km
Durata: 7/8 ore
Difficoltà: escursionismo facile


Note: - tra Roncobello e Capovalle, all'apposita colonnina, munirsi di ticket per il parcheggio (costo: 2 €)


Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


Meta di questa escursione è il bel crinale che corre dalla Cima di Menna alla Corna Piana, solitamente poco frequentato e ricco di fiori.

Da Roncobello si sale a Capovalle (lungo la strada munirsi di ticket per il parcheggio all’apposita colonnina) e si continua fino al termine della strada asfalta dove si parcheggia (1.600 m). Si imbocca il sentiero CAI 219 per il Passo Branchino, che subito attraversa il torrente, supera le Baite di Mezzeno e prosegue costantemente in salita sul versante occidentale del Corno Branchino, attraverso tratti di bosco misto e arbusteti di pino mugo e maggiociondolo, superando alcune vallecole; oltrepassata una piccola baita il sentiero piega decisamente a sinistra e, con alcuni saliscendi e un ultimo strappo, si porta al Passo Branchino (1.828 m), con bella vista sul lago sottostante. Dopo una sosta si prende a destra il sentiero CAI 231; si attraversano alcuni avvallamenti per poi portarsi sul panoramico crinale della Val Vedra (1.850 m circa, a breve distanza dal passo omonimo, da cui transita il Sentiero dei Fiori Claudio Brissoni) che si presenta come una grande conca interamente pascoliva; quasi subito, nei pressi di una pozza, si abbandona il sentiero e si inizia a risalire senza difficoltà il largo crinale, talvolta un po’ ripido, erboso sul versante meridionale, a tratti roccioso e precipite su quello settentrionale; superato il Monte Vetro (2.054 m) si prosegue fino al Monte Vindiolo (2.053 m), appena discosto dalla crinale, da cui si gode un panorama di primordine su gran parte delle Orobie Brembane; proseguendo in cresta ci si abbassa all’ampio Passo del Vindiolo (1.967 m), da cui una traccia abbastanza evidente contorna in quota la cima e riporta alla pozza in prossimità del crinale, oltre la quale si ripercorre il tracciato seguito all’andata.

L’intera escursione è floristicamente interessante, ma il tratto più ricco è quello del crinale, dove, fra le molte specie, è possibile osservare anche Allium victorialis, Anemonastrum narcissiflorum, Antennaria dioica, Arnica montana, Athamanta cretensis, Carex austroalpina, C. firma, Coeloglossum viride, Daphne mezereum, D. striata, Dryas octopetala, Fritillaria tubiformis, Gentiana clusii, G. lutea, Geum montanum, Gymnadenia conopsea. G. odoratissima, Hedysarum hedysaroides, Helianthemum nummularium subsp. grandiflorum, H. alpestre, Horminum pyrenaicum, Hypochoeris uniflora, Juniperus nana, Leontopodium alpinum, Linum alpinum, Nigritella rhellicani, Phyteuma orbiculare, Pinus mugo, Plantago serpentina, Platanthera bifolia, Polygonum viviparum, Potentilla aurea, Pseudorchis albida, Pulsatilla alpina subsp. austroalpina, Ranunculus thora, Salix reticulata, Salix serpyllifolia, Vaccinium gaultherioides, Valeriana saxatilis, Viola dubyana.

Sulle pendici del Corno Branchino, con un po’ di fortuna, nascoste nell’arbusteto si possono osservare alcuni esemplari della rara Pedicularis foliosa, presente con popolazioni più numerose oltre il passo.

27/06/2021
RESEGONE
Ritrovo 1: Bergamo, h 7.00, al parcheggio presso al sede FAB
Ritrovo 2: Fuipiano Imagna, h 8, in piazza
Quota minima: 1.130 m
Quota massima: 1.875 m
Dislivello complessivo: circa 800 m
Lunghezza: circa 9.5 km
Durata: 7/8 h
Difficoltà: facile, ma a tratti un po' faticosa, la salita al Resegone; è richiesta un po' di attenzione per la breve traversata al Pizzo Daina



Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


In posizione periferica e nettamente più elevato delle montagne circostanti, il Resegone è uno splendido punto di osservazione su gran parte dell’arco alpino, i laghi brianzoli e l’intera pianura fino all’Appennino; inoltre, per la sua collocazione al margine prealpino meridionale e la costituzione dolomitica, vanta una flora ricchissima, comprendente un gran numero di specie endemiche o rare, molte delle quali particolarmente attraenti per la loro bellezza.

Dal paese di Fuipiano Imagna si prende la strada per Brumano; dopo circa 3 km si parcheggia negli slarghi lungo la strada, in località “la sbarra” (1.130 m), dove inizia una strada sterrata agro-silvo-pastorale, cui inizialmente si sovrappone il sentiero CAI 578.

La si segue per circa 1.2 km, fino alle indicazioni per il rifugio Grande Faggio – Passo del Palio, dove il tracciato CAI piega a destra, diviene un sentiero fra i prati e rapidamente conduce al rifugio (1.255 m), lo oltrepassa, attraversa una valletta e quindi uno sterrato per poi salire tra pascoli, arbusteti e lembi di bosco fino alla Bocca di Palio (1.390 m), piccolo valico sul crinale tra le valli Imagna e Taleggio.

Si sale ora verso sinistra, sul sentiero CAI 571, che alterna tratti ripidi e un po’ faticosi ad altri più riposanti, dapprima nella faggeta ombrosa, poi fra gli arbusteti e infine nella prateria rocciosa; con un po’ di sforzo si giunge al rifugio Azzoni, annidato proprio sotto la cima principale, quindi, in pochi minuti, si è alla grande croce di vetta (1.875 m, denominata Monte Serrada o Punta Cermenati).

La cima, eccessivamente frequentata, è floristicamente impoverita; per osservare un maggior numero di specie bisogna portarsi in ambiente più integro, pertanto conviene ridiscendere al rifugio Azzoni e percorrere un tratto del sentiero delle creste (ancora segnavia CAI 571, ma nella direzione opposta a quella percorsa in precedenza), molto suggestivo e panoramico, che richiede un minimo di attenzione; aggirata la Torre di Valnegra (1.852 m) ci si abbassa ad una selletta e per poi risalire al Pizzo Daina (1.864 m), ricchissimo di fiori, dove si sosta per il pranzo.

Il ritorno avviene sul medesimo percorso dell’andata.

Tra le specie più interessanti presenti lungo il percorso si segnalano: Achillea clavennae, Allium insubricum, Aquilegia confusa, Arabis bellidifolia, Arctostaphylos alpinus, Atamantha cretensis, Barbarea bracteosa, Bupleurum petraeum, Campanula cochleariifolia, C. raineri, Carex ornithopoda, Centaurea rhaetica, Clematis alpina, Coeloglossum viride, Crepis froelichiana subsp. dinarica, Cytisus emeriflorus, Daphne striata, Dryas octopetala, Erigeron alpinus, Gentiana clusii, G. utriculosa, Globularia cordifolia, G. nudicaulis, Grafia golaka, Gymnadenia conopsea, G, odoratissima, Helianthemum alpestre, H. nummularium subsp. grandiflorum, Horminum pyrenaicum, Inula hirta, Laserpitium nitidum, Leontopodium alpinum, Linum alpinum, Pedicularis gyroflexa, Physoplexis comosa, Pinguicula leptoceras, Potentilla caulescens, Primula auricula, P. glaucescens, Pulsatilla alpina subsp. austroalpina, Ranunculus alpestris, R. thora, Rhaponticum scariosum, Rhododendron hirsutum, Rumex scutatus, Saxifraga aizoides, S.caesia, S. mutata, S. vandellii, Selaginella selaginoides, Telekia speciosissima, Valeriana saxatilis, Viola biflora, Viola dubyana.

13/06/2021
ESCURSIONE EXTRA-OROBICA ALLO SPLUGA
Ritrovo 1: Bergamo, piazzale della Malpensata, h 6.30
Ritrovo 2: Montespluga, h 9.00
Quota minima: 1880
Quota massima: 2050
Dislivello complessivo: 250 m circa
Lunghezza: 7 km circa
Durata: 6 h
Difficoltà: nessuna, percorso facile alla portata di tutti



Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


Il Passo dello Spluga si trova alla testata della Val San Giacomo, sul confine svizzero. Un grande lago artificiale occupa l’antico pianoro glaciale, alla cui estremità si trova il piccolo abitatoi di Montespluga (1920 m), partendo dal quale effetteremo una breve ricognizione sulle rive del lago e nella parte iniziale della Val Loga; quindi ci porteremo al parcheggio sotto la diga (1890 m), nei pressi del rifugio Stuetta, dal quale risaliremo i pascoli fino al Lago degli Andossi (2040 m).
Zona con fioriture ricchissime!

16/05/2021
AVOLASIO – ZUCCO DI MAESIMO
Ritrovo 1: Bergamo, h 7.00, al parcheggio presso la sede FAB
Ritrovo 2: Avolasio, h 8.10
Quota minima: 1.047 m
Quota massima: 1.664 m
Dislivello complessivo: 650 m circa
Lunghezza: circa 12 km
Durata: 7/8 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


L’itinerario proposto si svolge quasi interamente lungo il sentiero CAI 151 che ricalca l’antica mulattiera da Avolasio ai Piani di Artavaggio, oggi trasformata in una strada sterrata. Sempre appagante la vista, che spazia sull’intera Val Taleggio, dal Resegone al Sodadura al Sornadello, mentre si attraversano prati e pascoli in massima parte ancora utilizzati e ben curati, cosparsi di cascine e inframmezzati da alcuni tratti boscosi.

Da Vedeseta si raggiunge la minuscola frazione di Avolasio (1.047 m) e si parcheggia nei pressi della chiesa, a destra della quale si procede lungo la strada asfaltata (segnavia CAI 151, Piani di Artavaggio) che presto diviene uno sterrato. Un breve tratto ripido nel bosco rado conduce all’ampio dosso pianeggiante di Prato Giugno (1.268 m) in bellissima posizione panoramica e con un interessante nucleo di rustici, purtroppo parzialmente in rovina.

Dopo una salita non faticosa, superate alcune belle cascine, si procede in falsopiano fino al Prato del Tona (1.390 m), quindi in leggera discesa si raggiunge il valico di Sella (1.370 m), dove sorge un grande roccolo.

Da qui si riprende a salire moderatamente fino a raggiungere il crinale con la Valsassina (1.580 m circa) dove si abbandona il tracciato CAI per portarsi rapidamente alla grande Casera di Maesimo, al centro di un pascolo arioso.

Chi fosse stanco o già sufficientemente appagato dal percorso effettuato può attendere qua, mentre i più volenterosi potranno raggiungere lo Zucco di Maesimo (1.664 m), con una salita di circa mezz’ora; dalla cima, che emerge un po’ a fatica dal bosco, si gode un’ampia vista sulla Valsassina e la Val Taleggio.

Il ritorno si svolge sul medesimo percorso dell’andata, ma prevede una breve deviazione in località Prato del Tona, per raggiungere una cimetta molto panoramica (Sella Alta, 1.450 m circa) sormontata da un crocefisso.

Lungo l’itinerario non sono presenti specie rare o di particolare interesse, ma le copiose le fioriture dei prati e dei pascoli formano un vivacissimo caleidoscopio di colori; sulle roccette e nelle conche sommitali dello Zucco di Maesimo crescono alcune specie più interessanti, ma con fioriture concentrate in altri periodi.

09/05/2021
CAVLERA – BIVACCO PLANA
Ritrovo 1: h 8.30 all Bar della Stazione di Vertova in valle Seriana. Con mascherina !
Ritrovo 2: in località Cavlera, h 9.00 al parcheggio presso il “Rifugio Alpini”
Quota minima: 1.155 m
Quota massima: 1.300 m
Dislivello complessivo: circa 450 m
Lunghezza: circa 11.5 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: per info Angiolino: 346 0380931


L’escusione si svolge lungo il crinale dolomitico che dalla cima dell’Alben (2.020 m) si protende verso i monti Secretondo (1.557 m) e Cima Tisa (1.320 m), separando la Val Vertova dalla Valle del Riso, in ambiente per lo più boschivo.

Raggiunta in auto l’ampio terrazzo pascolivo di Cavlera, con magnifca vista sulla bassa e media Valle Seriana, si parcheggia subito dopo il Rifugio Alpini.

Si torna per un brevissimo tratto sulla strada appena percorsa e subito si imbocca a destra il tracciato CAI 530, su di una stradina sterrata che s’innalza per poche decine di metri e contorna il versante occidentale della Cima Tisa, per poi abbassarsi rapidamente attraverso una bella faggeta fino ad un valico (1.140 m) poco prima della località Dasla; al bivio si tiene ancora a destra e si scende rapidamente alla cascina Squassoli (1.071 m), sul versante della Val del Riso, oltre la quale si incontra subito il sentiero CAI 526 A, ben tracciato e facilmente percorribile, che raggiunge il bivacco Plana con circa 2.8 km in falsopiano o leggera salita, aggirando di volta in volta alcune vallecole e cimette scoscese.

Il bivacco (1.250 m), ottenuto dalla ristrutturazione di una piccola cascina, si trova sul versante NE del Monte Secretondo, in una bella radura con vista sulla Valle del Riso e buona parte delle cime dell’alta Valle Seriana.

Per il ritorno si percorre a ritroso il medesimo tracciato dell’andata.

Il principale interesse floristico dell’escursione consiste nella presenza di ricche stazioni della rara Primula albenensis, magnifico endemita esclusivamente orobico rinvenibile solo in poche località, spesso difficilmente accessibili; da segnalare anche l’occasionale incontro di alcuni esemplari di Saxifraga petraea lungo il primo tratto del percorso. Copiose tutte le fioriture primaverili dei boschi e delle roccette dolomitiche.

La località Cavlera si raggiunge da Vertova, con una strada un po’ lunga (circa 7 km) e tortuosa, ma percorribile senza difficoltà; provenendo da Bergamo conviene entrare in paese da via IV Novembre (quella che costeggia il torrente) e seguirla fino a Largo Vittorio Veneto, dove si svolta a destra su via Don A. Brini; dopo alcuni tornanti, oltre la chiesa, si prende subito a sinistra Via Cereti (indicazioni: Monte Cavlera) che in seguito diviene Via degli Alpini, sulla quale si rimane fino al parcheggio.

21/02/2021
GAFFORELLI – COSTA DEI RONCHI – COL CROCE
Ritrovo 1: Bergamo, piazzale della Malpensata, h 8.00
Ritrovo 2: Gafforelli (Foresto Sparso), parcheggio a lato della chiesa, h. 9.00
Quota minima: 500 m
Quota massima: 720 m
Dislivello complessivo: 300 m
Lunghezza: 9.5 km
Durata: circa 6 h, soste comprese
Difficoltà: nessuna, percorso facilissimo



Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


Escursione facilissima, sulle colline tra la Val Cavallina e il basso Sebino, quasi interamente sul sentiero CAI 701, per lo più in ambiente boschivo. Una breve deviazione consente di raggiungere la suggestiva chiesetta di San Rocco, isolata e in posizione panoramica sulla cima di un colle. Fioriture di fine inverno

La partenza è dal parcheggio presso la chiesa di Gafforelli (frazione di Foresto Sparso).

25/10/2020
FONTENO – MONTE BOARIO
Ritrovo 1: Bergamo, piazzale della Malpensata, h 7.45
Ritrovo 2: Fonteno, parcheggio di Piazza Belvedere, h 8.45
Quota minima: 600 m
Quota massima: 1240 m
Dislivello complessivo: 700 m
Lunghezza: circa 11.5 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: Escursionismo facile



Contatti: Luca Mangili: 035593518 - 3316465986


Rivolta verso il Sebino, la Valle di Fonteno si presenta come una conca verdissima, dal paesaggio dolce e armonioso, sia pur profondamente plasmato dall’uomo, che nel passato ha creato vaste superfici prative a discapito del bosco; alla base dell’economia montana, la fienagione ha garantito per secoli la manutenzione del territorio, il cui utilizzo è sempre stato rispettoso anche se estremamente capillare, come testimoniano ancora oggi una densa toponomastica di antica origine, la fitta rete di mulattiere e sentieri, nonché lo straordinario numero di cascine, grandi e piccole, spesso pregevoli, che con qualche esagerazione vengono fatte assommare a 365, una per ogni giorno dell’anno.

L’itinerario proposto percorre interamente la valle, dal paese fino al crinale, facendone apprezzare i molteplici aspetti naturalistici e offrendo sempre bei panorami, soprattutto nella parte alta.

Si parcheggia l’auto in Piazza Belvedere (600 m), a sinistra appena prima della chiesa; da qui si raggiunge rapidamente la piazzetta antistante la chiesa e si prosegue sulla via principale (via Campello), che sale verso la parte alta del paese e in breve esce dall’abitato, trasformandosi in un percorso, inizialmente acciottolato e poi sterrato, che ricalca fedelmente l’antica mulattiera del Torès (Torrezzo). Dopo gli ultimi terrazzamenti sostenuti da muri di pietra, addentrandosi nella valle si supera l’antica chiesetta del Santello (701 m), quindi si procede in falsopiano per lo più nel bosco, senza mai abbandonare il tracciato principale. Dopo una leggera salita, lasciato a destra un bivio, la vista si apre sulla parte centrale della valle, tutta prati e cascine dai nomi evocativi (Stalet del Biosca, Mut, Dis, Stalet de Dis, I Sancc, Fudrighì). In località Santel Falsegn è presente una bella edicola, recentemente restaurata, dove accanto a una Madonna che regge Gesù deposto dalla croce sono raffigurati San Defendente e San Lucio, quest’ultimo particolarmente venerato da mandriani e pastori. La salita si accentua, si oltrepassano le località Camonga, Largon e la captazione dell’acquedotto di Fonteno (921 m); quindi si procede su una strada forestale, fra rimboschimenti di abete rosso e larice, e con alcuni tornanti si raggiunge il crinale in corrispondenza di un panoramico colletto (1240 m circa) tra i monti Torrezzo (1378 m) e Sicolo (1273 m), con bellissima vista sull’intera valle e gran parte delle montagne bergamasche.

Si continua, in leggera discesa, sulla stradina che taglia il versante del Sicolo; dopo un capanno il sentiero attraversa il crinale, portandosi sul versante settentrionale per poche centinaia di metri, quindi ritorna sul versante meridionale e mantenendosi sempre prossimo alla cresta, sfiora un paio di capanni e raggiunge la cima boscosa del Monte Boario (1231 m).

Un po’ ripidamente ci si abbassa ad un bel pianoro (1084 m) con una pozza e una moderna santella, quindi alla cascina Boer (1041 m), dominante un pascolo oggi in abbandono, in splendida posizione panoramica; rientrati nel bosco, il sentiero passa per il Colle di Luen (882 m), e dopo un’ulteriore discesa sbuca (832 m ) su una strada asfaltata (via Torquato Tasso) da seguire fino alla piazzetta della chiesa da cui si raggiunge il parcheggio.

Il percorso è ricco specie interessanti, anche assai vistose, ma alla fine di ottobre le fioriture sono ormai concluse; i colori che potremo ammirare saranno quelli autunnali di castagni, carpini neri, betulle, querce, noccioli e larici,  un vivace caleidoscopio di gialli, bruni e arancione  tra le macchie scure degli abeti rossi.

18/10/2020
FUIPIANO – I TRE FAGGI – I CANTI
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio presso la sede FAB, h 8.00
Ritrovo 2: Fuipiano Imagna, piazza, h 8.45
Quota minima: 1.180 m
Quota massima: 1.563 m
Dislivello complessivo: circa 500 m
Lunghezza: circa 7 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


Escursione molto panoramica, tra pascoli con antiche cascine, belle faggete in abito autunnale e sorprendenti ambienti rocciosi.

20/09/2020
FORCELLA ALTA – PASSO PERTUS – MONTE OCONE
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio presso la sede FAB, h 8.00
Ritrovo 2: Forcella Alta, h. 9.00
Quota minima: Passo Pertus, 1.182 m
Quota massima: Monte Ocone, 1.353 m
Dislivello complessivo: circa 350 m
Lunghezza: circa 5 km
Durata: 5-6 h
Difficoltà: Escursionismo facile; un po' ripido l'ultimo tratto di salita alla cima



Contatti: Luca Mangili, 035593518 - 3319465986


Escursione facile e breve, sul crinale tra la Valle Imagna e la Val San Martino, che tocca alcuni dei luoghi più cari agli escursionisti che percorrevano le nostre Prealpi nei primi decenni del ‘900. Bei prati, faggete e belle vedute sui laghi brianzoli e gran parte delle montagne bergamasche.

06/09/2020
COSTA DEL PALIO – ZUCCO DI VALMANA
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio presso la sede FAB, h 7.50
Ritrovo 2: Fuipiano Imagna, nella piazza, h 8.30
Quota minima: 1.135
Quota massima: 1.546
Dislivello complessivo: circa 500 m
Lunghezza: circa 12.5 km
Durata: 6-7 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: Luca Mangili; 035593518 - 3319465986


Escursione su facili sentieri e sterrati, in massima parte sull’ampio crinale che divide la Valle Imagna dalla Val Taleggio, con belle vedute, soprattutto verso il Resegone.

05/07/2020
MEZZENO – LAGO DI PIETRA QUADRA – I TRE PIZZI
Ritrovo 1: h 7 a Bergamo, al parcheggio presso la sede FAB
Ritrovo 2: h 8.30 a Mezzeno
Quota minima: 1600 m
Quota massima: 2167 m
Dislivello complessivo: circa 650 m
Lunghezza: circa 8.5 km
Durata: 7/8 h
Difficoltà: Escursionismo facile


Note: - tra Roncobello e Capovalle, all'apposita colonnina, munirsi di ticket per il parcheggio (costo: 2 €) - l'escursione si svolge interamente su sentieri CAI.


Contatti: Luca Mangili


Ingiustamente trascurato dagli escursionisti, che partono da Mezzeno diretti per lo più ai Laghi Gemelli oppure al Passo Branchino, l’itinerario proposto conduce alla scoperta di luoghi appartati e dalla bellezza austera, caratterizzati dalla più tipica flora silicicola.

Da Roncobello si sale in auto alla frazione Capovalle e si prosegue fino al termine della strada, dove si parcheggia (1.600 m); è necessario esporre il ticket (2 €) precedentemente acquistato all’apposita colonnina posta in località Madonna della Mano, tra Roncobello e Capovalle (segnaletica).

Appena oltre il parcheggio, si inizia a risalire il versante a sinistra, lungo un sentiero CAI comune ai percorsi 215 e 217, purtroppo assai sconnesso per l’eccessiva frequentazione; il tracciato, ora al limite del pascolo, ora nella boscaglia rada, sale con alcuni bruschi tornanti tra le prese dell’acquedotto, finché alla quota di 1780 m sbuca su un pendio più dolce e si biforca.

Si tiene a sinistra la traccia 217, che sale ancora un poco fra folte macchie di mughi, e senza sforzo si arriva all’amplissimo pascolo di Monte Campo, con bella vista sulla bastionata calcarea che dall’Arera corre fino al Menna; si procede in falsopiano per un buon tratto, in direzione della Baita di Campo (1878 m), oltre la quale il sentiero riprende progressivamente a salire, mentre di fronte iniziano a far capolino le cime acuminate dei Tre Pizzi.

Entrati in un ampio vallone solitario, si risale gradualmente il pascolo cosparso di blocchi rocciosi, avendo sempre in vista le caratteristiche cime dei Tre Pizzi; superata una piccola baita (2116 m) si arriva ad un pianoro ondulato dall’evidente modellamento glaciale; ancora un breve tratto e, fra i dossi montonati sulla larga sella che separa i Tre Pizzi dal Pietra Quadra, ecco finalmente il piccolo lago, che nelle giornate serene appare di un blu profondo.

I Tre Pizzi sono ormai alle spalle; facilmente si può salire la cima settentrionale (2167 m), mentre quella centrale (2160 m) e meridionale (2151 m) sono più impegnative e distanti.

Di fronte, il Pietra Quadra appare come un muraglione roccioso severo e imponente.

Ovunque affiorano le rocce domina il caratteristico colore violaceo del Verrucano Lombardo, mentre sui pendii prevale il verde glauco delle praterie a festuca.

Proseguendo un po’ oltre la sella, con un facile sentiero si raggiunge il piccolo rifugio Tre Pizzi (2071 m), in posizione solitaria e suggestiva.

Gli ambienti vegetazionali presenti sono quelli tipici delle Orobie: rocce silicee, creste ventose, macereti grossolani e vallette nivali, versanti ripidi dominati da Festuca scabriculmis subsp. luedii, pascoli a nardo intervallati da ridotte aree umide o torbose, mugheta.

Tra le specie più caratteristiche di segnalano almeno: Agrostis rupestris, Ajuga pyramidalis, Androsace vandellii, Antennaria dioica, Anthoxanthum alpinun, Arnica montana, Astrantia minor, Avenella flexuosa, Botrychium lunaria, Campanula scheuchzeri, Carex echinata. C. pallescens, Cirsium spinosissimum, Daphne striata, Erica carnea, Eriophorum angustifolium, Gentiana acaulis, G. punctata, Geum montanum, Gnaphalium supinum, Homogyne alpina, Huperzia selago Hypochoeris uniflora, Juncus trifidus, Laserpitium halleri, Leontodon helveticus, Leucanthemopsis alpina, Mutellina adonidifolia, Nardus stricta, Pedicularis tuberosa, Peucedanun ostruthium, Phleum alpinum, Phyteuma betonicifolium, P. hedraianthifolium, P hemisphaericum, Pinguicula vulgaris, Potentilla aurea, P. nitida, Primula hirsuta, P. latifolia, Pseudorchis albida, Pulsatilla alpina subsp. apiifolia, Rhodiola rosea, Rhododendron ferrugineum, Saxifraga paniculata, Schlagintweitia intybacea, Sempervivum montanum, Silene acaulis, S. rupestris, Soldanella alpina, S. pusilla, Tricophorum caespitosum, Vaccinium gaultherioides, V. myrtillus, Viola palustris.