Escursioni programmate

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09/06/2024
LAGO DI PIETRA QUADRA – I TRE PIZZI
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio presso la sede FAB, h 7.45
Ritrovo 2: Roncobello, parcheggio in località Mezzeno, h 9.00
Quota minima: 1.600 m
Quota massima: 2.167 m
Dislivello complessivo: circa 650 m
Lunghezza: circa 8.5 km
Durata: 7/8 h
Difficoltà: escursionismo facile


Note: Tra Roncobello e Capovalle, all'apposita colonnina, munirsi del ticket per il parcheggio (costo: 2 €) - l'escursione si svolge quasi interamente su sentieri CAI.


Contatti: Luca Mangili: 3319465986 - 035593518





escursione congiunta FAB – ABB

Riproposta di un’escursione effettuata nel luglio 2020, immeritatamente poco partecipata.

Ingiustamente trascurato dagli escursionisti, che partono da Mezzeno diretti per lo più ai Laghi Gemelli oppure al Passo Branchino, l’itinerario proposto conduce alla scoperta di luoghi appartati e dalla bellezza austera, caratterizzati dalla più tipica flora silicicola. Da Roncobello si sale in auto alla frazione Capovalle e si prosegue fino al termine della strada, dove si parcheggia (1.600 m); è necessario esporre il ticket (2 €) precedentemente acquistato all’apposita colonnina posta in località Madonna della Mano, tra Roncobello e Capovalle (segnaletica). Appena oltre il parcheggio, si inizia a risalire il versante a sinistra, lungo un sentiero CAI comune ai percorsi 215 e 217, purtroppo assai sconnesso per l’eccessiva frequentazione; il tracciato, ora al limite del pascolo, ora nella boscaglia rada, sale con alcuni bruschi tornanti tra le prese dell’acquedotto, finché alla quota di 1.780 m sbuca su un pendio più dolce e si biforca. Si tiene a sinistra la traccia 217, che sale ancora un poco fra folte macchie di mughi, e senza sforzo si arriva all’amplissimo pascolo di Monte Campo, con bella vista sulla bastionata calcarea che dall’Arera corre fino al Menna; si procede in falsopiano per un buon tratto, in direzione della Baita di Campo (1.878 m), oltre la quale il sentiero riprende progressivamente a salire, mentre di fronte iniziano a far capolino le cime acuminate dei Tre Pizzi. Entrati in un ampio vallone solitario, si risale il pascolo cosparso di blocchi rocciosi, avendo sempre in vista le caratteristiche cime dei Tre Pizzi; superata una piccola baita (2.116 m) si arriva a un pianoro ondulato dall’evidente modellamento glaciale; ancora un breve tratto e, fra i dossi montonati sulla larga sella che separa i Tre Pizzi dal Pietra Quadra, ecco finalmente il piccolo lago, che nelle giornate serene appare di un blu profondo. I Tre Pizzi sono ormai alle spalle; facilmente si può salire la cima settentrionale (2.167 m), mentre quella centrale (2.160 m) e meridionale (2.151 m) sono più impegnative e distanti. Di fronte, il Pietra Quadra appare come un muraglione roccioso severo e imponente. Ovunque affiorano le rocce domina il caratteristico colore violaceo del Verrucano Lombardo, mentre sui pendii prevale il verde glauco delle praterie a festuca. Proseguendo un po’ oltre la sella, con un facile sentiero si raggiunge il piccolo rifugio Tre Pizzi (2.051 m), in posizione solitaria e suggestiva; da questo si scende nel vallone sottostante, puntando al pascolo dei “Pianù”, con un piccolo lago (circa 2.010 m) incorniciato da cime frastagliate della Mencucca. Seguendo una traccia tra gli arbusti si giunge infine sul sentiero CAI 272 (Sentiero dei Roccoli) sul il quale si torna alla Baita di Campo e da qui a Mezzeno.

Gli ambienti vegetazionali presenti sono quelli tipici delle Orobie: rocce silicee, creste ventose, macereti grossolani e vallette nivali, versanti ripidi dominati da Festuca scabriculmis subsp. luedii, pascoli a nardo intervallati da ridotte aree umide o torbose, mugheta.Tra le specie più caratteristiche di segnalano almeno: Ajuga pyramidalis, Androsace vandellii, Antennaria carpathica, A. dioica, Anthoxanthum alpinun, Asplenium septentrionale, A. viride, Barbarea bracteosa, Botrychium lunaria, Crocus albiflorus, Daphne mezereum, D. striata, Erica carnea, Gagea fragifera, Gentiana acaulis, Geum montanum, Gnaphalium supinum, Homogyne alpina, Huperzia selago Hypochoeris uniflora, Juncus trifidus, Larix decidua, Laserpitium halleri, Leontodon helveticus, Leucanthemopsis alpina, Luuzula lutea, Lycopodium annotinum, Maianthemum bifolium, Mutellina adonidifolia, Nardus stricta, Pedicularis tuberosa, Peucedanun ostruthium, Pinguicula vulgaris, Pinus mugo, Potentilla aurea, P. nitida, Primula elatior, P. hirsuta, P. latifolia, Pseudorchis albida, Pulsatilla alpina subsp. apiifolia, Rhamnus pumila, Rhodiola rosea, Rhododendron ferrugineum, Saxifraga paniculata, Scilla bifolia, Sempervivum montanum, Silene acaulis, S. rupestris, Soldanella alpina, S. pusilla, Tricophorum caespitosum, Vaccinium gaultherioides, V. myrtillus, V. vitis-idaea Viola biflora, V. palustris.

itinerario Alpe Campo, verso i Tre Pizzi Alpe Campo, verso l'Arera Gagea fragifera verso i Tre Pizzi I Tre Pizzi vallone dei Tre Pizzi, verso l'Arera Lago di Pietra Quadra I Tre Pizzi il Pietra Quadra dai Tre Pizzi Crocus albiflorus Androsace vandellii i Tre Pizzi Lago dei Pianù e Mincucca
23/06/2024
MONTE SODADURA
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio presso la sede FAB, h 7.00
Ritrovo 2: Capo Foppa, h 8.15
Quota minima: 1.290 m
Quota massima: 2.010 m
Dislivello complessivo: circa 800 m
Lunghezza: circa 9 km
Durata: 7/8 h
Difficoltà: escursionismo facile; la salita alla cima è facoltativa, chi non se la sente può aspettare al Passo del Sodadura


Note: Per il parcheggio di Capo Foppa è necesario esporre il ticket (2€); lo si acquista poco prima del'abitato di Pizzino, all'inizio della strada per Capo Foppa (via Arighiglio, indicazione per rif. Gherardi).


Contatti: Luca Mangili, 3319465986 - 035593518





Il Monte Sodadura è una delle cime che chiudono a nord la Val Taleggio, facilmente riconoscibile da ogni lato per il suo inconfondibile profilo piramidale. Dal parcheggio di Capo Foppa (1.290 m, ricordarsi di esporre il ticket) si raggiunge in breve la contrada di Quindicina dove di imbocca il sentiero CAI 120, che con regolare salita, quasi sempre nei pascoli, si porta al rifugio Gherardi (1.645 m). In seguito si procede in direzione dell’ex rifugio Cesare Battisti (1.685 m) e quindi, tra lembi di mugheta e superando alcuni canaloni detritici, si sale facilmente alla Bocchetta di Regadur (1.860 m), sul crinale con la Valtorta. Da qui si procede verso sinistra, su un tratto assai panoramico del sentiero CAI 101, fino al Passo del Sodadura (1.867 m), da dove si affronta il ripido versante orientale del Sodadura (2.010 m). La discesa avviene sull’opposto versante occidentale; incontrato nuovamente il sentiero CAI 101, lo si ripercorre fino alla Bocchetta di Regadur, con una breve variante per aggirare la q. 1927. Dalla bocchetta si scende in direzione dell’ex rifugio Cesare Battisti, ma poco prima si taglia a sinistra nel pascolo, verso due pozze per l’abbeverata del bestiame, si oltrepassa la Baita Parafulmine (1470) e quindi si percorre la strada agrosilvopastorale che attraverso i Piani d’Alben scende fino a Capo Foppa.

Tra le specie presenti si segnalano: Acer pseudoplatanus, Achillea clavennae, Adenostyles glabra, Alnus viridis, Anthyllis vulneraria, Aquilegia atrata, Arabis bellidifolia, A. brassica, Arnica montana, Astragalus glycyphyllos, Astrantia major, Athamanta cretensis, Betonica hirsuta, Biscutella laevigata, Campanula barbata, C, rapunculoides, C. raineri, Carlina acaulis, Carex ornithopoda, Carum carvi, Cerastium carinthiacum subsp. austroalpinum, Cirsium eriophorum, C. erisithales, Crepis aurea, C. kerneri, Cyrisus emeriflorus, Dianthus hyssopifolius, D. sylvestris, Dryas octopetala, Erica carnea, Fagus sylvatica, Gentiana clusii, G. purpurea, G. utriculosa, Geranium sylvaticum, Globularia cordifolia, Gymnadenia conopsea, G. odoratissima, Helianthemum nummularium grandiflorum, Hieracium pilosella, Horminum pyrenaicum, Hornungia alpina, Hypericum maculatum, Laserpitium peucedanoides, Lilium bulbiferum subsp. croceum, L. martagon, Linum alpinum, L. catharticum, Listera ovata, Molopospermum peloponnesiacum, Myrrhis odorata, Nigritella rhellicani, Pedicularis gyroflexa, Persicaria bistorta, P. vivipara, Petasites paradoxus, Phyteuma orbiculare, Pinguicula alpina, Pinus mugo, Platanthera bifolia, Potentilla erecta, Pseudorchis albida, Ranunculus thora, Rhinanthus alectorolophus, Salix glabra, S, reticulata, S. retusa, Sambucus racemosa, Saussurea discolor, Saxifraga aizoides, S, caesia, S. rotundifolia, Selaginella helvetica, Senecio alpinus, Silene elisabethae, Sorbus chamaemespilus, Stachys alopecuros, Telekia speciosissima, Thalictrum aquilegifolium, Tofiledia calyculata, Traunsteinera globosa, Trisetum distichophyllum, Trollius eusopaeus, Valeriana montana, Veratrum album, Viola biflora.

itinerario verso il Monte Aralalta Monte Sodadura Cytisus emeriflorus Cerastium carinthiacum subsp. austroalpinum Silene elisabethae Salix reticulata Pinguicula alpina
29/06/2024
ESCURSIONE EXTRA-OROBICA IN VAL MAIRA
Ritrovo 1: Colle Sampeyre, h 10.30
Quota minima: 2.283 m
Quota massima: 2.285 m
Dislivello complessivo: circa 100 m
Lunghezza: circa 12 km
Durata: 5/6 h
Difficoltà: escursionismo facile








1° giorno: Colle Sampeyre (2.284 m) – Colle Bicocca (2.285 m)

Punto di ritrovo per la prima escursione è il Colle Sampeyre, alle ore 10.30 di sabato 29 giugno. Il colle dista 302 km da Bergamo, per 4 ore di auto (google maps). Imboccata l’A4, direzione Torino, si segue per Pinerolo, quindi uscita None, e direzione Saluzzo, da cui si prosegue per la Val Varaita, Sampeyre, e l’omonimo Colle a 2.284 m. ATTENZIONE: evitare la salita al Colle Sampeyre dalla Val Maira, perché molto più ripida. Possibilità di parcheggio sul Colle.

Il percorso non comporta nessuna difficoltà, presenta pochissimo dislivello e permette di esplorare le praterie sullo spartiacque tra Val Maira e Val Varaita, con superba vista sul Monviso. Da notare i numerosi esemplari di Pinus cembra nei pressi del Colle, appartenenti alla foresta dell’Alevé, la più estesa cembreta delle Alpi. Il Colle Bicocca si raggiunge in circa 2 h di comoda sterrata, che ci consentirè di osservare la flora dei pascoli, tra cui spicca Silene vallesia. Ritorno per il medesimo itinerario. Prestare attenzione lungo i tornati di salita, in quanto è segnalato il raro Delphinium dubium. Tornati alle auto, proseguiremo sul versante della Val Maira fino al paese di Acceglio, dove alloggeremo all’Hotel Londra (50 minuti da Colle Sampeyre, strada tortuosa in discesa, rientro in hotel entro le ore 18:00).

itinerario Silene vallesia
30/06/2024
ESCURSIONE EXTRA-OROBICA IN VAL MAIRA
Ritrovo 1: Acceglio,h 8.30
Ritrovo 2: Colle Valcavera, h 9.30
Quota minima: 2.408 m
Quota massima: 2.417 m
Dislivello complessivo: circa 250 m
Lunghezza: circa 9 km
Durata: 6/7 h
Difficoltà: escursionismo facile








2° giorno: Colle Valcavera (2.417 m) – Colle Margherina (2.408 m)

Partenza ore 8.30 da Acceglio, da cui si raggiunge il Colle di Valcavera (1 ora), dove parcheggeremo. Seguiremo quindi un comodo percorso ad anello, interamente su ex strade militari, che ci condurrà, sempre restando in quota, fino alla base di Rocca la Meja, spettacolare montagna di Calcescisti, e all’omonimo lago della Meja, da cui riprenderemo il sentiero per il Colle di Valcavera. Dislivello complessivo 238 m, per circa 2.30 h di cammino, che prenderemo con molta calma per dedicarci all’esplorazione della particolare flora dei calcescisti di cui l’area è ricca, tra cui Campanula alpestris, Alyssum ligusticum, Allium narcissiflorum, Nigritella corneliana, Androsace adfinis e Berardia subacaulis. Rientro al Colle di Valcavera, e quindi all’Hotel per le ore 18:00

itinerario Androsace adfinis Nigritella corneliana Alyssum ligusticum Androsace vitaliana Campanula alpestris Berardia subacaulis
01/07/2024
ESCURSIONE EXTRA-OROBICA IN VAL MAIRA
Ritrovo 1: Acceglio, h 8.30
Ritrovo 2: Grange del Preit, h 9.00
Quota minima: 1.816 m
Quota massima: 2.335 m
Dislivello complessivo: circa 550 m
Lunghezza: circa 12 km
Durata: 7/8 h
Difficoltà: escursionismo facile








3° giorno: Grange Servino (1.816 m) – Colle del Preit (2.003 m) – Rifugio Gardetta (2.335 m)

Partenza ore 8:30 da Acceglio, per arrivare alla località Ponte Marmora, da cui si segue l’omonimo vallone, fino a Grange Servino, dove si parcheggia (30 minuti da Acceglio). Si prosegue lungo la strada, che sebbene ancora asfaltata fino a Colle del Preit, è molto stretta, ma la zona è già di grande interesse, con la presenza di Viola pinnata e Viola cenisia. Proseguendo, poco prima del Colle del Preit è possibile osservare alcuni esemplari di Primula marginata (45 minuti c.a. da Grange Servino). Ora, si prosegue su sterrato fino al Rifugio Gardetta (1 ora circa), in ambiente di praterie alpine con le caratteristiche fioriture, tra cui spiccano Androsace vitaliana e l’endemico Allium narcissiflorum. Poco prima di arrivare al Rifugio sono segnalate anche due specie molto rare, Fritillaria tenella e Artemisia lanata, cui è possibile dedicare tempo alla ricerca. Possibilità di pranzare al rifugio o al sacco, successivamente è possibile proseguire l’esplorazione dell’altopiano della Gardetta, con ritrovo all’hotel per l’orario di cena concordato.

itinerario Allium narcissiflorum Viola cenisia
02/07/2024
ESCURSIONE EXTRA-OROBICA IN VAL MAIRA
Ritrovo 1: Acceglio, h 9.00
Ritrovo 2: Saretto, h 9.15
Durata: 3 h
Difficoltà: escursionismo facile








4° giorno: Saretto – Sorgenti del Maira

Partenza ore 9:00 da Acceglio, seguiamo la Val Maira fino a Saretto (15 minuti di auto), e da qui fino alla zona umida delle Sorgenti del Maira, che è possibile esplorare, con interessanti fioriture di Dactylorhiza. Nei pressi delle sorgenti, seguendo un sentiero nel bosco limitrofo, si possono raggiungere delle curiose grotte naturali in travertino, tra le specie più rilevanti osservabile c’è Pinguicula reichembachiana, endemita alpino-occidentale e Gentiana ligustica. Possibilità di raggiungere il lago Visaisa (1.20 ore dalle Sorgenti del Maira). Rientro alle auto entro le 12:30 per un ultimo pranzo al sacco e rientrare a Bergamo.

itinerario Gentiana ligustica
20/10/2024
CORNO ZUCCONE
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio presso la sede FAB, h 7.45
Ritrovo 2: Reggetto (Vedeseta), h 9.00
Quota minima: 950 m
Quota massima: 1.458 m
Dislivello complessivo: circa 600 m
Lunghezza: circa 6.5 km
Durata: 6/7 h
Difficoltà: Escursionismo facile; la salita al Corno Zuccone, pur non presentando pericolo, è un poco impegnativa; chi non si sente di affrontarla può aspettare alla base.



Contatti: Luca Mangili: 3319465896 - 035593518





Il Corno Zuccone è una caratteristica cuspide rocciosa situata nel mezzo della Val Taleggio; tutti i monti circostanti la dominano, ma dalla sua cima si gode uno splendido panorama sull’intera vallata. Dal piccolo nucleo di Reggetto si prende il sentiero CAI 152 e, nel primo tratto, si procede a fianco dei prati per poi entrare in una boscaglia sempre più densa. Si oltrepassano le formazioni rocciose del Corno dell’Acqua (a sinistra) e gradualmente si entra in una bella faggeta; si abbandona il sentiero CAI (1.350 m) per un’evidente traccia sulla destra che si snoda sul versante sud del Corno Zuccone e si inerpica alla base di un breve canalino da risalire con un minimo di attenzione; raggiunta la cresta la si segue verso sinistra, fino alla cima (1.458 m) contrassegnata un’insolita madonnina metallica. Ritornati sul sentiero CAI si oltrepassa una radura con bella vista sul dirupo occidentale del Corno Zuccone e si procede nella faggeta sempre più fitta per aggirare una modesta cima boscosa e poi scendere impercettibilmente al Prato del Taié, un vasto pascolo con alcuni rustici ormai in rovina. Il ritorno avviene sul medesimo tracciato, con una breve deviazione per ammirare una grande pozza in suggestiva posizione tra il bosco e il pascolo, con vista sul Resegone. Fioritura scarse, data la stagione, ma colori autunnali vivacissimi!

itinerario il Corno Zuccone visto da Reggetto roccolo sopra Reggetto sopra Reggetto, verso il Resegone sopra Reggetto Corno Zuccone Corno Zuccone, verso la Grigna e lo Zucco di Maesimo Corno Zuccone, verso il Resegone Corno Zuccone faggeta tra il Corno Zuccone e il Prato del Taié Prato del Taié cimetta che domina il Prato del Taié, verso il Corno Zuccone pozza sotto il Corno Zuccone, verso il Resegone