Escursioni programmate

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24/03/2024
OASI WWF VALPREDINA
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio di Colognola, h 8.30
Ritrovo 2: Cenate Sopra, Valpredina, parcheggio di via Gaverini, h 9
Quota minima: 340 m
Quota massima: 690 m (726 m se si raggiunge la Cà Muratori)
Dislivello complessivo: circa 350 m (380 m fino alla Cà Muratori)
Lunghezza: circa 5.5 km (7.4 km fino alla Cà Muratori)
Durata: 6/7 h
Difficoltà: Escursionismo facile



Contatti: Luca Mangili: 3319465986 - 035593518





L’Oasi WWF di Valpredina è nata nel 1983 da una donazione dei coniugi Bardoneschi; nel 1985 è divenuta Riserva naturale parziale e nel 2009 è stata riconosciuta Sito di Importanza Comunitaria (SIC) per la presenza di numerose specie floristiche e faunistiche di pregio. Dal 2016 è stata designata Zona Speciale di Conservazione “Valpredina Misma”. L’area protetta si estende sul versante sud-orientale del Misma da 400 a 1.156 m di quota e comprende aree boscate, prative, habitat rocciosi e zone agricole.

Dal parcheggio di via Gaverini (340 m) si raggiunge il Centro visite dell’Oasi WWF (380 m) per essere accompagnati alla visita dell’Area didattica, che consiste un vasto parco dall’aspetto molto naturale, con specie ornamentali armoniosamente inserite nel paesaggio e una piccola zona umida; nell’area sono ospitati anche alcuni rapaci salvati dal CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) ma che putroppo non sono in condizioni di essere rimessi in libertà. Su una sterrata si sale poi alla Cà Pessina (532 m), di proprietà dell’Oasi WWF, dove si sosterà per il pranzo al sacco. In seguito si percorre un sentiero nel bosco fino all’ampia sella di Pradale (690 m) con bella vista sulla Vallogna e il Misma. Non dovrebbero esserci difficoltà ad arrivare fino alla Cà Muratori (726 m), un po’ distante ma raggiungibile con un sentiero in lievissima salita. Da Pradale, con una variante, si ritorna al Centro Visite dell’Oasi WWF e quindi al parcheggio.

Le fioriture sono quelle tipiche primaverili; nell’Oasi WWF c’è una stupefacente popolazione di Tulipa clusiana.

itinerario Centro viste Oasi WWF stagno dell'area didattica Tulipa clusiana
21/04/2024
ALTOPIANO DI ESMATE – escursione abbinata al corso di botanica
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio di Colognola, h 8.00
Ritrovo 2: Esmate (Solto Collina), parcheggio presso il cimitero, h 9.00
Quota minima: 580 m
Quota massima: 707 m
Dislivello complessivo: circa 200 m
Lunghezza: circa 6 km
Durata: 6/7 h
Difficoltà: escursionismo facile



Contatti: Luca Mangili: 3319465986 - 035593518





Numerosi fattori contribuiscono a fare dell’altopiano di Esmate un’area di notevole interesse botanico. L’influsso del Lago d’Iseo, i depositi morenici testimoniati da numerosi massi erratici, le ampie porzioni di prateria arida e una copertura boschiva quanto mai varia, nonché la presenza di vasti prati da fieno dall’aspetto molto naturale, le zone rocciose e i muretti a secco offrono habitat estremamente diversificati in grado di ospitare un gran numero di specie. L’itinerario della mattinata si svolge tra il cimitero di Esmate e la chiesa di San Defendente, in panoramica posizione dominante il lago, con l’andata nei prati e nelle boscaglie esposti a Sud e il ritorno lungo il crinale; il percorso del pomeriggio prevede la facile salita al Monte Nà. Sono però possibili modifiche, in relazione alle fioriture presenti al momento.

Tra le specie più interessanti si segnalano: Acer opalus, Amelanchier ovalis, Anthyllis vulneraria, Arabis hirsuta, A. turrita, Asparagus tenuifolius, Asplenium ceterach, A. ruta-muraria, A. trichomanes, Bellidiastrum michelii, Berberis vulgaris, Betula pendula, Biscutella laevigata, Buglossoides arvensis, Calluna vulgaris, Capsella grandiflora, Carex alba, C. baldensis, C. caryophyllea, C. digitata, C. flacca, C. humilis, C. montana, Cephalanthera damasonium, C. longifolia, Convallaria majalis, Cotinus coggygria, Crepis froelichiana subsp. froelichiana, Cyclamen purpurascens, Cytisophyllum sessilifolium, Cytisus emeriflorus, C. pseudoprocumbens, C. purpureus, Erica carnea, Frangula alnus, Fraxinus ornus, Fumana procumbens, Genista germanica, G. tinctoria, Gentiana clusii, G. verna, Globularia bisnagarica, G. cordifolia, G. nudicaulis, Helianthemum italicum, H. nummularium subsp. obscurum, Helleborus niger, Hierochloe australis, Horminum pyrenaicum, Iris graminea, Lactuca muralis, Lamiastrum galeobdolon, Laserpitium siler, Lathyrus vernus subsp. vernus, Lepidium draba, Leontodon incanus subsp. tenuiflorus, Limodorum abortivum, Listera ovata, Melittis melissophyllum, Muscari comosum, M. neglectum, Myosotis sylvatica, Neottia nidus-avis, Onobrychis arenaria, Ophrys bertolonii subsp. benacensis, O. insectifera, O. holosericea, O. sphegodes, Orchis mascula, O. militaris, O. morio, O. provincialis, O. simia, Ornithogalum umbellatum, Ostrya carpinifolia, Pedicularis acaulis, Peucedanum oreoselinum, Phyteuma scheuchzeri subsp. columnae, Pinus sylvestris, Platanthera bifolia, Polygala chamaebuxus, P. nicaeensis, Polygonatum odoratum, Potentilla alba, P. tabernaemontani, Prunus mahaleb, Quercus ilex, Q. pubescens, Ranunculus bulbosus, Rhamnus saxatilis, Salvia pratensis, Saponaria ocymoides, Scabiosa graminifolia, Scorzonera austriaca, Sedum dasyphyllum, Sesleria varia, Stipa eriocaulis, Thesium bavarum, T. linophyllon, Trinia glauca, Veronica chamaedrys, V. prostrata, Viola alba, V. mirabilis, V, riviniana.

itinerario prati verso il Monte Nà Cephalanthera longifolia Ophrys bertolonii subsp. benacensis Orchis morio e Anthyllis vulneraria Pedicularis acaulis Ophrys sphegodes Thesium bavarum Cytisophyllum sessilifolium Limodorum abortivum Onobrychis arenaria Orchis militaris Ophrys insectifera Ophrys holosericea
04/05/2024
SUI SENTIERI DI TREMOSINE







escursione congiunta ABB-FAB

12/05/2024
MONTE VACCAREGGIO – escursione abbinata al corso di botanica
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio presso la sede FAB, h 8.00
Ritrovo 2: Dossena, via Provinciale, piccolo parcheggio all'incrocio con via F.lli Gamba, h 9.00
Quota minima: 1.170 m
Quota massima: 1.476 m
Dislivello complessivo: circa 400 m
Lunghezza: circa 6 km
Durata: 6/7 h
Difficoltà: escursionismo facile


Note: In località Lavaggio le possibilità di parcheggio sono un po' limitate; è opportuno raggrupparsi sul minor numero di auto. Si raccomanda la puntualità ai ritrovi, perché raggiungere Lavaggio potrebbe essere difficoltoso per chi non conosce la zona.


Contatti: Luca Mangili: 3319465986 - 035593518





Il Monte Vaccareggio digrada con il suo ampio versante meridionale verso l’abitato di Dossena, mentre quello settentrionale cade dirupato sulla selvaggia Val Parina. Il paesaggio è quanto mai vario e piacevole, alternando ariose praterie da fieno a estesi tratti di faggeta, zone sconvolte dagli scavi minerari e tratti rocciosi e cesugliosi lungo il crinale. Dalla località Lavaggio (1.190 m) si prende un sentiero che presto si inoltra in una bellissima faggeta, dapprima in leggera discesa, poi quasi pianeggiante, e infine progressivamente più ripido; superata una zona mineraria si porta rapidamente lungo il precipite crinale sulla Val Parina (nessun pericolo!), supera un roccolo e raggiunge la panoramicissima cima del Vaccareggio (1.476 m), con bella vista sul Menna e l’Arera. Si procede lungo il crinale per un tratto, in direzione del Monte Castello, quindi si piega decisamente verso Sud fino a una seconda zona mineraria (1.320 m), più vasta della precedente e floristicamente assai interessante. Da qui si scende attraverso i prati verso un gruppo cascine (1.249 m), dove si imbocca una strada che riporta a Lavaggio.

Tra le specie osservabili si segnalano: Acer pseudoplatanus, Actaea spicata, Amelanchier ovalis, Anemone nemorosa, Aposeris foetida, Arabis brassica, Arabis hirsuta, Arctostaphylos uva-ursi, Asplenium septentrionale, A. viride, Astragalus glycyphyllos, Astrantia major, Barbarea bracteosa, Berberis vulgaris, Betula pendula, Biscutella laevigata, Botrychium lunaria, Bupleurum petraeum, Calluna vulgaris, Cardamine bulbifera, Cardaminopsis halleri, Carex digitata, Centaurea nigrescens, Cephalanthera longifolia, Cirsium erisithales, Colchicum autumnale, Convallaria majalis, Corylus avellana, Cruciata laevipes, Cyclamen purpurascens, Cystopteris fragilis, Cytisus emeriflorus, Dactylorhiza sambucina, Daphne cneorum, D. mezereum, Deschampsia caespitosa, Erica carnea, Euphorbia amygdaloides, E. carniolica, E. variabilis, Fagus sylvatica, Festuca alpestris, Genista radiata, G. tinctoria, Gentiana clusii, G. verna, Geranium phaeum, G. robertianum, Globularia cordifolia, G. nudicaulis, Gymnocarpium robertianum, Helianthemum nummularium, Helleborus niger, H. viridis, Hepatica nobilis, Juncus effusus, Juniperus communis, Knautia drymeia, Lathyrus vernus subsp. vernus, Lilium bulbiferum subsp. croceum, Lilium martagon, Linum catharticum, Lonicera alpigena, L. xylosteum, Maianthemum bifolium, Mercurialis perennis, Minuartia verna, Myosotis sylvatica, Nardus stricta, Orchis mascula, Ornithogalum umbellatum, Ostrya carpinifolia, Oxalis acetosella, Pedicularis gyroflexa, Persicaria bistorta, Phyteuma scheuchzeri subsp. columnae, Picea abies, Pimpinella major, Pinus mugo, P. sylvestris, Polygala alpestris, P. chamaebuxus, Polygonatum odoratum, P. verticillatum, Polypodium vulgare, Potentilla caulescens, P. erecta, P. micrantha, Primula auricula, P. veris. P. vulgaris, Pulsatilla alpina subsp. austroalpina, Ranunculus thora, Rhamnus pumila, Rhododendron hirsutum, Rosa pendulina, Rubus idaeus, Rumex acetosa, Salix appendiculata, S. glabra, Salvia pratensis, Sambucus racemosa, Sanicula europaea, Saxifraga hostii subsp. rhaetica, Scilla bifolia, Sempervivum tectorum, Sesleria varia, Silene dioica, Sorbus aria, S. aucuparia, Telekia speciosissima, Teucrium chamaedrys, T. montanum, Thalictrum aquilegifolium, Thesium bavarum, Trollius europaeus, Vaccinium myrtillus, Valeriana tripteris, Veratrum album, Viburnum lantana, Vinca minor, Viola biflora, V. hirta, V. riviniana, Viola tricolor subsp. subalpina.

itinerario Monte Vaccareggio dalle miniere verso il Monte Gioco Valeriana tripteris Globularia nudicaulis Arctostaphylos uva-ursii Pulsatilla alpina subsp, austroalpina Primula auricula
09/06/2024
LAGO DI PIETRA QUADRA – I TRE PIZZI
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio presso la sede FAB, h 7.45
Ritrovo 2: Roncobello, parcheggio in località Mezzeno, h 9.00
Quota minima: 1.600 m
Quota massima: 2.167 m
Dislivello complessivo: circa 650 m
Lunghezza: circa 8.5 km
Durata: 7/8 h
Difficoltà: escursionismo facile


Note: Tra Roncobello e Capovalle, all'apposita colonnina, munirsi del ticket per il parcheggio (costo: 2 €) - l'escursione si svolge quasi interamente su sentieri CAI.


Contatti: Luca Mangili: 3319465986 - 035593518





escursione congiunta FAB – ABB

Riproposta di un’escursione effettuata nel luglio 2020, immeritatamente poco partecipata.

Ingiustamente trascurato dagli escursionisti, che partono da Mezzeno diretti per lo più ai Laghi Gemelli oppure al Passo Branchino, l’itinerario proposto conduce alla scoperta di luoghi appartati e dalla bellezza austera, caratterizzati dalla più tipica flora silicicola. Da Roncobello si sale in auto alla frazione Capovalle e si prosegue fino al termine della strada, dove si parcheggia (1.600 m); è necessario esporre il ticket (2 €) precedentemente acquistato all’apposita colonnina posta in località Madonna della Mano, tra Roncobello e Capovalle (segnaletica). Appena oltre il parcheggio, si inizia a risalire il versante a sinistra, lungo un sentiero CAI comune ai percorsi 215 e 217, purtroppo assai sconnesso per l’eccessiva frequentazione; il tracciato, ora al limite del pascolo, ora nella boscaglia rada, sale con alcuni bruschi tornanti tra le prese dell’acquedotto, finché alla quota di 1.780 m sbuca su un pendio più dolce e si biforca. Si tiene a sinistra la traccia 217, che sale ancora un poco fra folte macchie di mughi, e senza sforzo si arriva all’amplissimo pascolo di Monte Campo, con bella vista sulla bastionata calcarea che dall’Arera corre fino al Menna; si procede in falsopiano per un buon tratto, in direzione della Baita di Campo (1.878 m), oltre la quale il sentiero riprende progressivamente a salire, mentre di fronte iniziano a far capolino le cime acuminate dei Tre Pizzi. Entrati in un ampio vallone solitario, si risale il pascolo cosparso di blocchi rocciosi, avendo sempre in vista le caratteristiche cime dei Tre Pizzi; superata una piccola baita (2.116 m) si arriva a un pianoro ondulato dall’evidente modellamento glaciale; ancora un breve tratto e, fra i dossi montonati sulla larga sella che separa i Tre Pizzi dal Pietra Quadra, ecco finalmente il piccolo lago, che nelle giornate serene appare di un blu profondo. I Tre Pizzi sono ormai alle spalle; facilmente si può salire la cima settentrionale (2.167 m), mentre quella centrale (2.160 m) e meridionale (2.151 m) sono più impegnative e distanti. Di fronte, il Pietra Quadra appare come un muraglione roccioso severo e imponente. Ovunque affiorano le rocce domina il caratteristico colore violaceo del Verrucano Lombardo, mentre sui pendii prevale il verde glauco delle praterie a festuca. Proseguendo un po’ oltre la sella, con un facile sentiero si raggiunge il piccolo rifugio Tre Pizzi (2.051 m), in posizione solitaria e suggestiva; da questo si scende nel vallone sottostante, puntando al pascolo dei “Pianù”, con un piccolo lago (circa 2.010 m) incorniciato da cime frastagliate della Mencucca. Seguendo una traccia tra gli arbusti si giunge infine sul sentiero CAI 272 (Sentiero dei Roccoli) sul il quale si torna alla Baita di Campo e da qui a Mezzeno.

Gli ambienti vegetazionali presenti sono quelli tipici delle Orobie: rocce silicee, creste ventose, macereti grossolani e vallette nivali, versanti ripidi dominati da Festuca scabriculmis subsp. luedii, pascoli a nardo intervallati da ridotte aree umide o torbose, mugheta.Tra le specie più caratteristiche di segnalano almeno: Ajuga pyramidalis, Androsace vandellii, Antennaria carpathica, A. dioica, Anthoxanthum alpinun, Asplenium septentrionale, A. viride, Barbarea bracteosa, Botrychium lunaria, Crocus albiflorus, Daphne mezereum, D. striata, Erica carnea, Gagea fragifera, Gentiana acaulis, Geum montanum, Gnaphalium supinum, Homogyne alpina, Huperzia selago Hypochoeris uniflora, Juncus trifidus, Larix decidua, Laserpitium halleri, Leontodon helveticus, Leucanthemopsis alpina, Luuzula lutea, Lycopodium annotinum, Maianthemum bifolium, Mutellina adonidifolia, Nardus stricta, Pedicularis tuberosa, Peucedanun ostruthium, Pinguicula vulgaris, Pinus mugo, Potentilla aurea, P. nitida, Primula elatior, P. hirsuta, P. latifolia, Pseudorchis albida, Pulsatilla alpina subsp. apiifolia, Rhamnus pumila, Rhodiola rosea, Rhododendron ferrugineum, Saxifraga paniculata, Scilla bifolia, Sempervivum montanum, Silene acaulis, S. rupestris, Soldanella alpina, S. pusilla, Tricophorum caespitosum, Vaccinium gaultherioides, V. myrtillus, V. vitis-idaea Viola biflora, V. palustris.

itinerario Alpe Campo, verso i Tre Pizzi Alpe Campo, verso l'Arera Gagea fragifera verso i Tre Pizzi I Tre Pizzi vallone dei Tre Pizzi, verso l'Arera Lago di Pietra Quadra I Tre Pizzi il Pietra Quadra dai Tre Pizzi Crocus albiflorus Androsace vandellii i Tre Pizzi Lago dei Pianù e Mincucca
23/06/2024
MONTE SODADURA
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio presso la sede FAB, h 7.00
Ritrovo 2: Capo Foppa, h 8.15
Quota minima: 1.290 m
Quota massima: 2.010 m
Dislivello complessivo: circa 800 m
Lunghezza: circa 9 km
Durata: 7/8 h
Difficoltà: escursionismo facile; la salita alla cima è facoltativa, chi non se la sente può aspettare al Passo del Sodadura


Note: Per il parcheggio di Capo Foppa è necesario esporre il ticket (2€); lo si acquista poco prima del'abitato di Pizzino, all'inizio della strada per Capo Foppa (via Arighiglio, indicazione per rif. Gherardi).


Contatti: Luca Mangili, 3319465986 - 035593518





Il Monte Sodadura è una delle cime che chiudono a nord la Val Taleggio, facilmente riconoscibile da ogni lato per il suo inconfondibile profilo piramidale. Dal parcheggio di Capo Foppa (1.290 m, ricordarsi di esporre il ticket) si raggiunge in breve la contrada di Quindicina dove di imbocca il sentiero CAI 120, che con regolare salita, quasi sempre nei pascoli, si porta al rifugio Gherardi (1.645 m). In seguito si procede in direzione dell’ex rifugio Cesare Battisti (1.685 m) e quindi, tra lembi di mugheta e superando alcuni canaloni detritici, si sale facilmente alla Bocchetta di Regadur (1.860 m), sul crinale con la Valtorta. Da qui si procede verso sinistra, su un tratto assai panoramico del sentiero CAI 101, fino al Passo del Sodadura (1.867 m), da dove si affronta il ripido versante orientale del Sodadura (2.010 m). La discesa avviene sull’opposto versante occidentale; incontrato nuovamente il sentiero CAI 101, lo si ripercorre fino alla Bocchetta di Regadur, con una breve variante per aggirare la q. 1927. Dalla bocchetta si scende in direzione dell’ex rifugio Cesare Battisti, ma poco prima si taglia a sinistra nel pascolo, verso due pozze per l’abbeverata del bestiame, si oltrepassa la Baita Parafulmine (1470) e quindi si percorre la strada agrosilvopastorale che attraverso i Piani d’Alben scende fino a Capo Foppa.

Tra le specie presenti si segnalano: Acer pseudoplatanus, Achillea clavennae, Adenostyles glabra, Alnus viridis, Anthyllis vulneraria, Aquilegia atrata, Arabis bellidifolia, A. brassica, Arnica montana, Astragalus glycyphyllos, Astrantia major, Athamanta cretensis, Betonica hirsuta, Biscutella laevigata, Campanula barbata, C, rapunculoides, C. raineri, Carlina acaulis, Carex ornithopoda, Carum carvi, Cerastium carinthiacum subsp. austroalpinum, Cirsium eriophorum, C. erisithales, Crepis aurea, C. kerneri, Cyrisus emeriflorus, Dianthus hyssopifolius, D. sylvestris, Dryas octopetala, Erica carnea, Fagus sylvatica, Gentiana clusii, G. purpurea, G. utriculosa, Geranium sylvaticum, Globularia cordifolia, Gymnadenia conopsea, G. odoratissima, Helianthemum nummularium grandiflorum, Hieracium pilosella, Horminum pyrenaicum, Hornungia alpina, Hypericum maculatum, Laserpitium peucedanoides, Lilium bulbiferum subsp. croceum, L. martagon, Linum alpinum, L. catharticum, Listera ovata, Molopospermum peloponnesiacum, Myrrhis odorata, Nigritella rhellicani, Pedicularis gyroflexa, Persicaria bistorta, P. vivipara, Petasites paradoxus, Phyteuma orbiculare, Pinguicula alpina, Pinus mugo, Platanthera bifolia, Potentilla erecta, Pseudorchis albida, Ranunculus thora, Rhinanthus alectorolophus, Salix glabra, S, reticulata, S. retusa, Sambucus racemosa, Saussurea discolor, Saxifraga aizoides, S, caesia, S. rotundifolia, Selaginella helvetica, Senecio alpinus, Silene elisabethae, Sorbus chamaemespilus, Stachys alopecuros, Telekia speciosissima, Thalictrum aquilegifolium, Tofiledia calyculata, Traunsteinera globosa, Trisetum distichophyllum, Trollius eusopaeus, Valeriana montana, Veratrum album, Viola biflora.

itinerario verso il Monte Aralalta Monte Sodadura Cytisus emeriflorus Cerastium carinthiacum subsp. austroalpinum Silene elisabethae Salix reticulata Pinguicula alpina
29/06/2024
ESCURSIONE EXTRA-OROBICA IN VAL MAIRA
Ritrovo 1: Colle Sampeyre, h 10.30
Quota minima: 2.283 m
Quota massima: 2.285 m
Dislivello complessivo: circa 100 m
Lunghezza: circa 12 km
Durata: 5/6 h
Difficoltà: escursionismo facile








1° giorno: Colle Sampeyre (2.284 m) – Colle Bicocca (2.285 m)

Punto di ritrovo per la prima escursione è il Colle Sampeyre, alle ore 10.30 di sabato 29 giugno. Il colle dista 302 km da Bergamo, per 4 ore di auto (google maps). Imboccata l’A4, direzione Torino, si segue per Pinerolo, quindi uscita None, e direzione Saluzzo, da cui si prosegue per la Val Varaita, Sampeyre, e l’omonimo Colle a 2.284 m. ATTENZIONE: evitare la salita al Colle Sampeyre dalla Val Maira, perché molto più ripida. Possibilità di parcheggio sul Colle.

Il percorso non comporta nessuna difficoltà, presenta pochissimo dislivello e permette di esplorare le praterie sullo spartiacque tra Val Maira e Val Varaita, con superba vista sul Monviso. Da notare i numerosi esemplari di Pinus cembra nei pressi del Colle, appartenenti alla foresta dell’Alevé, la più estesa cembreta delle Alpi. Il Colle Bicocca si raggiunge in circa 2 h di comoda sterrata, che ci consentirè di osservare la flora dei pascoli, tra cui spicca Silene vallesia. Ritorno per il medesimo itinerario. Prestare attenzione lungo i tornati di salita, in quanto è segnalato il raro Delphinium dubium. Tornati alle auto, proseguiremo sul versante della Val Maira fino al paese di Acceglio, dove alloggeremo all’Hotel Londra (50 minuti da Colle Sampeyre, strada tortuosa in discesa, rientro in hotel entro le ore 18:00).

itinerario Silene vallesia
30/06/2024
ESCURSIONE EXTRA-OROBICA IN VAL MAIRA
Ritrovo 1: Acceglio,h 8.30
Ritrovo 2: Colle Valcavera, h 9.30
Quota minima: 2.408 m
Quota massima: 2.417 m
Dislivello complessivo: circa 250 m
Lunghezza: circa 9 km
Durata: 6/7 h
Difficoltà: escursionismo facile








2° giorno: Colle Valcavera (2.417 m) – Colle Margherina (2.408 m)

Partenza ore 8.30 da Acceglio, da cui si raggiunge il Colle di Valcavera (1 ora), dove parcheggeremo. Seguiremo quindi un comodo percorso ad anello, interamente su ex strade militari, che ci condurrà, sempre restando in quota, fino alla base di Rocca la Meja, spettacolare montagna di Calcescisti, e all’omonimo lago della Meja, da cui riprenderemo il sentiero per il Colle di Valcavera. Dislivello complessivo 238 m, per circa 2.30 h di cammino, che prenderemo con molta calma per dedicarci all’esplorazione della particolare flora dei calcescisti di cui l’area è ricca, tra cui Campanula alpestris, Alyssum ligusticum, Allium narcissiflorum, Nigritella corneliana, Androsace adfinis e Berardia subacaulis. Rientro al Colle di Valcavera, e quindi all’Hotel per le ore 18:00

itinerario Androsace adfinis Nigritella corneliana Alyssum ligusticum Androsace vitaliana Campanula alpestris Berardia subacaulis
01/07/2024
ESCURSIONE EXTRA-OROBICA IN VAL MAIRA
Ritrovo 1: Acceglio, h 8.30
Ritrovo 2: Grange del Preit, h 9.00
Quota minima: 1.816 m
Quota massima: 2.335 m
Dislivello complessivo: circa 550 m
Lunghezza: circa 12 km
Durata: 7/8 h
Difficoltà: escursionismo facile








3° giorno: Grange Servino (1.816 m) – Colle del Preit (2.003 m) – Rifugio Gardetta (2.335 m)

Partenza ore 8:30 da Acceglio, per arrivare alla località Ponte Marmora, da cui si segue l’omonimo vallone, fino a Grange Servino, dove si parcheggia (30 minuti da Acceglio). Si prosegue lungo la strada, che sebbene ancora asfaltata fino a Colle del Preit, è molto stretta, ma la zona è già di grande interesse, con la presenza di Viola pinnata e Viola cenisia. Proseguendo, poco prima del Colle del Preit è possibile osservare alcuni esemplari di Primula marginata (45 minuti c.a. da Grange Servino). Ora, si prosegue su sterrato fino al Rifugio Gardetta (1 ora circa), in ambiente di praterie alpine con le caratteristiche fioriture, tra cui spiccano Androsace vitaliana e l’endemico Allium narcissiflorum. Poco prima di arrivare al Rifugio sono segnalate anche due specie molto rare, Fritillaria tenella e Artemisia lanata, cui è possibile dedicare tempo alla ricerca. Possibilità di pranzare al rifugio o al sacco, successivamente è possibile proseguire l’esplorazione dell’altopiano della Gardetta, con ritrovo all’hotel per l’orario di cena concordato.

itinerario Allium narcissiflorum Viola cenisia
02/07/2024
ESCURSIONE EXTRA-OROBICA IN VAL MAIRA
Ritrovo 1: Acceglio, h 9.00
Ritrovo 2: Saretto, h 9.15
Durata: 3 h
Difficoltà: escursionismo facile








4° giorno: Saretto – Sorgenti del Maira

Partenza ore 9:00 da Acceglio, seguiamo la Val Maira fino a Saretto (15 minuti di auto), e da qui fino alla zona umida delle Sorgenti del Maira, che è possibile esplorare, con interessanti fioriture di Dactylorhiza. Nei pressi delle sorgenti, seguendo un sentiero nel bosco limitrofo, si possono raggiungere delle curiose grotte naturali in travertino, tra le specie più rilevanti osservabile c’è Pinguicula reichembachiana, endemita alpino-occidentale e Gentiana ligustica. Possibilità di raggiungere il lago Visaisa (1.20 ore dalle Sorgenti del Maira). Rientro alle auto entro le 12:30 per un ultimo pranzo al sacco e rientrare a Bergamo.

itinerario Gentiana ligustica
20/10/2024
CORNO ZUCCONE
Ritrovo 1: Bergamo, parcheggio presso la sede FAB, h 7.45
Ritrovo 2: Reggetto (Vedeseta), h 9.00
Quota minima: 950 m
Quota massima: 1.458 m
Dislivello complessivo: circa 600 m
Lunghezza: circa 6.5 km
Durata: 6/7 h
Difficoltà: Escursionismo facile; la salita al Corno Zuccone, pur non presentando pericolo, è un poco impegnativa; chi non si sente di affrontarla può aspettare alla base.



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Il Corno Zuccone è una caratteristica cuspide rocciosa situata nel mezzo della Val Taleggio; tutti i monti circostanti la dominano, ma dalla sua cima si gode uno splendido panorama sull’intera vallata. Dal piccolo nucleo di Reggetto si prende il sentiero CAI 152 e, nel primo tratto, si procede a fianco dei prati per poi entrare in una boscaglia sempre più densa. Si oltrepassano le formazioni rocciose del Corno dell’Acqua (a sinistra) e gradualmente si entra in una bella faggeta; si abbandona il sentiero CAI (1.350 m) per un’evidente traccia sulla destra che si snoda sul versante sud del Corno Zuccone e si inerpica alla base di un breve canalino da risalire con un minimo di attenzione; raggiunta la cresta la si segue verso sinistra, fino alla cima (1.458 m) contrassegnata un’insolita madonnina metallica. Ritornati sul sentiero CAI si oltrepassa una radura con bella vista sul dirupo occidentale del Corno Zuccone e si procede nella faggeta sempre più fitta per aggirare una modesta cima boscosa e poi scendere impercettibilmente al Prato del Taié, un vasto pascolo con alcuni rustici ormai in rovina. Il ritorno avviene sul medesimo tracciato, con una breve deviazione per ammirare una grande pozza in suggestiva posizione tra il bosco e il pascolo, con vista sul Resegone. Fioritura scarse, data la stagione, ma colori autunnali vivacissimi!

itinerario il Corno Zuccone visto da Reggetto roccolo sopra Reggetto sopra Reggetto, verso il Resegone sopra Reggetto Corno Zuccone Corno Zuccone, verso la Grigna e lo Zucco di Maesimo Corno Zuccone, verso il Resegone Corno Zuccone faggeta tra il Corno Zuccone e il Prato del Taié Prato del Taié cimetta che domina il Prato del Taié, verso il Corno Zuccone pozza sotto il Corno Zuccone, verso il Resegone